Chi ha diritto al vaccino?

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Già. Chi ha diritto ad essere vaccinato per primo?

Il piano vaccinale attuale ha poche luci e molte ombre.

Vediamolo insieme.

Chi ha diritto al vaccino?

Inizialmente si era partiti, in modo corretto e preciso, con gli operatori sanitari: medici, infermieri, fisioterapisti…

Insomma, tutte quelle figure che:

  • sono, teoricamente, a contatto con il virus durante l’intera giornata lavorativa
  • devono, obbligatoriamente, “rompere” la regola del distanziamento (è difficile medicare o riabilitare un paziente a 2 metri di distanza)

Fin qui tutto bene. Anzi: tutto perfetto.

Poi si sono aggiunte categorie che difficilmente mi riesco a spiegare.

Il vaccino agli insegnanti

D’un tratto sono entrati in modo massiccio nel piano vaccinale della fase 1 gli insegnanti di ogni ordine e grado.

Quindi le elementari, i licei…le università.

Le università?!? Ma non fanno didattica a distanza da un anno?

Infatti. Gli atenei da un anno hanno adottato la didattica a distanza e, rispetto a molte altre categorie di insegnamento, possono applicare in modo eccellente il distanziamento (salvo alcune eccezioni, dubito ci siano lezioni universitarie con 25/30 studenti in un’aula simile a quella dei licei).

I licei. Già proprio loro. Gli insegnanti dei licei hanno in dotazione mascherine, visiere, divisori in plexiglas. Stanno su di una catterda a 2/3 metri dalla prima fila e molte classi hannno una presenza ridotta.

Però vacciniamo anche loro.

I grandi esclusi dal vaccino

Campioni di serie A e campioni di serie B.

Per mesi medici e infermieri sono stati i Ronaldo della sanità: campioni, eroi, supereroi.

Osannati da chiunque (anche dallo street artist Banksy), portati in palmo di mano da politici, giornalisti e conduttori tv.

Nel frattempo, c’erano i campioni di serie B (ma forse anche serie C…) che continuavano a lavorare.

I fisioterapisti nei reparti di riabilitazione respiratoria, i logopedisti, gli altri colleghi e colleghe che lavorano nei reparti di post-acuzie.

Campioni di serie B. Talmente di seconda fascia che la maggior parte di quelli con partita IVA sono a tutt’oggi esclusi dalla vaccinazione.

Chi ha diritto al vaccino? Lo strano caso degli operatori sanitari con partita IVA

A metà gennaio 2021, l’ordine professionale che raggruppa tutte le professioni sanitarie (esclusi gli infermieri che hanno da decenni un loro ordine) ha raccolto le adesioni alla campagna vaccinale.

Le ha trasmesse alle Regioni…che le hanno trasmesse alle ASL.

Poi il buco nero.

Pochi sparuti colleghi hanno avuto la fortuna di essere chiamati per la prima dose (senza alcun criterio, nè geografico nè di età).

Per tutti gli altri (parliamo di centinaia di professionisti) gli hub vaccinali sono come il gatto di Schrödinger: aperti e chiusi allo stesso tempo.

Aperti perchè le ASL hanno gli elenchi dei nomi.

Chiusi perchè non sono stati ancora contattati.

Chi ha diritto al vaccino? Considerazioni

Ad oggi io, fisioterapista con partita IVA, attendo ancora una chiamata o un sms dalla ASL RM2.

Nel frattempo continuo ad andare dai miei pazienti (molti dei quali, essendo ultraottantenni, sono già vaccinati), prendendo autobus, metro e tram pieni ben oltre il fantomatico 50% teorico.

Continuo a comprarmi da solo mascherine, guanti e disinfettante.

Continuo a rischiare quotidianamente.

Un criterio valido? Ve lo scrivo io: vaccinare per prime tutte quelle categorie che non possono ottemperare in modo ottimale alle indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità.

Perchè se vacciniamo un docente universitario che sta in aula a 4/5 metri dalla prima fila di studenti…allora prima di lui tocca allo sportellista dell’ufficio postale, all’impiegato che sta all’ingresso di un ufficio pubblico, all’operatore che sta alla cassa di un museo.