I panni stesi (o gli organi addominali…)

organi addominali

Oggi non vi darò idee per ottimizzare l’utilizzo della vostra lavatrice. E nemmeno un trucchetto per stirare rapidamente le gonne a pieghe.

Oggi vi voglio spiegare come mai gli organi addominali sono tra le parti del nostro corpo che subiscono maggiormente la forza di gravità e i problemi posturali.

“E cosa c’entrano i panni?” direte voi? È l’esempio alla “SCROCKNROLL” di oggi. (che, tra l’altro, si mostra per la prima volta sul suo blog!)

I panni stesi ad asciugare. Sul filo in balcone, sullo stendino in bagno o in terrazza. Dovunque vengano messi ad asciugare, i panni hanno bisogno di un requisito fondamentale: devono essere stesi su fili orizzontali. E devono essere stesi in modo uniforme distribuendo bene il peso su tutto il filo.

organi addominali

 

Se i panni sono stesi su di un filo ben teso e ben distanziati tra di loro, si asciugheranno rapidamente.

Ma cosa succede se qualche buontempone ci fa uno scherzo e mette in verticale il filo sul quale abbiamo steso i nostri panni?

I panni si ammasserebbero gli uni sugli altri. L’asciugatura sarebbe lunga, difficoltosa e poco efficace.

Risultato? Una schifezza.

Se il filo per stendere magicamente diventa verticale, siamo costretti ad inventarci un sistema per far sì che i panni possano assumere una posizione perpendicolare al filo.

Questo sistema sarebbe difficoltoso e dovrebbe tener conto di numerose variabili: essere un sistema stabile ma non rigido per evitare che un vento troppo forte si possa portare via tutto; essere facilmente gestibile; avere dei sistemi che permettano di mettere ad asciugare sia un calzino che una tovaglia.

“Ok. Ci hai spiegato come stendere i panni. Ma cosa c’entra questo con il nostro corpo e con l’osteopatia?”

C’entra! Perchè i nostri organi addominali sono legati alla colonna vertebrale come i panni sono stesi al filo.

Piccola parentesi anatomica (che sarà breve e il più semplice possibile)

organi addominali

Come potete vedere, gli organi addominali sono tenuti da una struttura fasciale. E questa struttura è il nocciolo di tutto. È il PERITONEO e, nello specifico, la RADICE DEL MESENTERE.

Il peritoneo è una struttura connettivale che collega, nutre, sostiene, mobilizza e connette tutti i visceri addominali.

La radice del mesentere è la struttura che tiene in posizione l’intestino tenue. Questa radice si attacca alle vertebre lombari e si apre a ventaglio per dare innervazione, vascolarizzazione, nutrimento e sostegno a tutto l’intestino.

Per capirci: stiamo parlando di una radice di 15/20cm che sostiene un tubo lungo mediamente 6/7 metri!

Finchè eravamo a quattro zampe non esistevano problemi: i visceri stavano appesi al filo dei panni e la forza di gravità era ben suddivisa sui quattro arti.

Poi, due milioni di anni fa abbiamo deciso che era meglio camminare su due zampe…e ci siamo complicati la vita!

Nel passaggio da quadrupedi a bipedi, la radice dell’intestino è rimasta attaccata alle vertebre lombari ma l’intestino si è ammassato su se stesso.

Questo “ammucchiamento” ha reso più complicata la gestione del transito intestinale, dal momento che la forza di gravità, che tende a portare verso il basso tutto il pacchetto viscerale, è aiutata in questo compito dal diaframma che ad ogni atto respiratorio spinge in basso i visceri.

Oltre alla quotidiana lotta per combattere la forza di gravità che cerca di spiaccicarci al suolo come delle frittelle, il nostro corpo è costretto ad uno sforzo ulteriore per mantenere il buon funzionamento degli organi interni che continuano ad essere dei panni messi a stendere su un filo verticale!

L’osteopatia, che si occupa di risolvere i problemi legati alla riduzione e alla limitazione del movimento di un qualunque segmento corporeo e delle sue interazioni, cerca di aiutare il lavoro dei visceri agendo proprio sul “filo dei panni”, in modo che il corpo possa funzionare meglio nonostante la scelta dell’essere bipedi!

Concludo l’articolo di oggi con delle foto nelle quali potete vedere Scrocknroll mentre dimostra praticamente l’argomento di oggi

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La gravità del problema o il problema della gravità?

gravità

Stufi dei giochi di parole dello scorso articolo?

Stavolta Scrocknroll vi parla di uno dei nemici più cattivi e silenziosi del nostro apparato locomotore e della nostra postura: la forza di gravità.

La forza di gravità costringe le egemonie posturali a variazioni più o meno percettibili ma che nel tempo possono diventare degli ostacoli.

L’enciclopedia Treccani definisce l’egemonia come:”preminenza, supremazia esercitata in qualche settore politico o anche non politico”

A livello posturale, le egemonie principali sono tre:

Mantenimento della Respirazione

Orizzontalità dello sguardo

Organizzazione della postura in condizioni di comfort (Assenza di dolore)

 

Ora ve le spiego meglio

Mantenimento della respirazione: il sistema respiratorio (che oltre a polmoni e trachea comprende ossa, muscoli, legamenti deputati alla respirazione) deve avere una posizione tale che la funzione sia sempre possibile in modo efficace e valido.

Orizzontalità dello sguardo: gli occhi e la visione dovranno essere sempre posizionati in modo da permettere qualunque tipo di attività della vita quotidiana senza eccessivo dispendio di energie

Organizzazione della postura in condizioni di comfort: possiamo riassumere questa egemonia in una frase “massima resa con minima spesa”.

Quindi, l’eterna lotta tra bene e male in questo caso è tra la forza di gravità e le tre egemonie.

Nel corso della nostra vita, veniamo letteralmente “pressati” verso il suolo dalla forza di gravità e il nostro corpo cerca in tutti i modi di contrastare questa pressione.

Un esempio chiaro per tutti?

gravità

C’è stato un famosissimo uomo politico italiano che aveva una curva dorsale mooolto pronunciata…ma il suo problema non era la sua dorsale, ma lo sforzo immane che facevano le vertebre del collo per mantenere orizzontale lo sguardo. Infatti, nelle sue memorie, questo uomo politico parlava spesso di mal di testa e non di mal di schiena!

Volete un esempio più poetico? Vogliamo parlare del classico alberello al quale viene legato il bastone per farlo crescere dritto?

L’alberello non è che cresce storto perchè è un briccone e non vuole bene al contadino…ma cresce storto perchè la forza di gravità lo spinge verso il basso!

FERMI TUTTI! NON PRONUNCIATE LA PAROLA SCOLIOSI! NE PARLEREMO NEI PROSSIMI ARTICOLI!

Torniamo al nostro corpo.

La forza di gravità influenza tutte quelle zone preposte al mantenimento e al controllo della postura: piedi, ginocchia, anche, bacino, colonna vertebrale.

Queste zone, se non vengono adeguatamente stimolate e messe in funzione, attueranno tutta una serie di espedienti per sfuggire alla forza di gravità e la maggior parte di questi espedienti saranno non adeguati!

Un ginocchio valgo, un piede piatto, una lordosi lombare accentuata sono tutte situazioni di “compenso” che il corpo attua.

Le zone di retrazione fasciale (dalle contratture muscolari fino alle famose spine calcaneari), ad esempio, sono punti in cui il tessuto connettivo prova a sfuggire alla forza di gravità attuando tecniche sempre più disperate fin quando il corpo non deciderà di “isolare” certe zone e spostare il compenso altrove.

Che fare allora?

Il modo adeguato di affrontare questa situazione è quello di migliorare la propria postura e l’utilizzo che si fa delle articolazioni. Spesso si incontrano persone che non hanno difetti evidenti eppure soffrono di dolori che si riducono effettuando un miglioramento della loro postura!

 

Buona forza di gravità a tutti e tutte!