Praticare l’osteopatia: a chi tocca?

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L0000482 Andrew Taylor Still. Credit: Wellcome Library, London. Wellcome Images images@wellcome.ac.uk http://wellcomeimages.org Andrew Taylor Still. 1905 History of osteopathy : E. R. Booth Published: [c1905] Copyrighted work available under Creative Commons Attribution only licence CC BY 4.0 http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/

praticare l’osteopatia: dubbi, domande, perplessità?

Partiamo da un punto fermo.

Per quanto concerne l’osteopata, questo Ministero si è più volte espresso, anche verso l’Ente Nazionale Italiano di Unificazione di Normazione, affermando che le attività svolte dall’osteopata rientrano nel campo delle attività riservate alle professioni sanitarie.

Questa frase fa parte della risposta scritta pubblicata Mercoledì 12 marzo 2014 nell’allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali) 5-01832.

Il link vi porta al sito della Camera dei Deputati, dove potrete leggere il testo completo  dell’interrogazione di Paola Binetti 

Quindi? Chi è il professionista che può praticare l’osteopatia?

La risposta del Ministero della Salute parla chiaro. Certo, molti tra noi osteopati si aspettavano una regolamentazione della professione magari con la creazione di un albo che potesse essere l’inizio di una seria lotta all’abusivismo. Però intanto abbiamo incassato questa buona notizia.

I pareri sono discordanti ma proviamo a fare chiarezza.

Fisioterapista…ISEF/IUSM…chi può praticare l’osteopatia?

Se sfogliamo su internet (magari affidandoci a siti attendibili, come ad esempio quelli delle facoltà universitarie statali…), scopriamo che tra le professioni sanitarie non rientrano i laureati IUSM/ISEF.

Quindi, possiamo affermare che questi professionisti non potrebbero praticare l’osteopatia.

Ho scritto “potrebbero” perchè sappiamo bene che l’Italia è una nazione in cui esiste un sottobosco di scappatoie che spesso permettono di aggirare la legge.

C’è, per esempio la questione per la quale i laureati IUSM/ISEF non potrebbero “mettere le mani addosso ai pazienti”, come invece fanno i fisioterapisti. E la scappatoia per molto tempo è stata quella di fare un corso di massaggio… (salvo poi avere problemi nel richiedere una polizza assicurativa di responsabilità civile…)

C’è la questione di tutte quelle scuole di osteopatia che hanno creato corsi “a tempo pieno”, nei quali si insegna l’osteopatia a studenti neodiplomati. Con una serie di intralci che seguono dopo il “diploma” dei quali spesso non si parla (primi fra tutti quelli fiscali)

Ma allora dove lo trovo un osteopata che può praticare l’osteopatia?

Ci sono scuole di osteopatia che hanno iniziato a mettere innanzi a tutto la tutela dei pazienti che si rivolgono all’osteopata.

Ad esempio, l’EOP fondato da Alain Bernard ha stipulato un accordo di azione comune con il ROFI (Registro Fisioterapisti diplomati in Osteopatia d’Italia –http://www.rofi.info/) per tutto ciò che riguarda le scelte politiche sulla professione dell’osteopatia.

L’EOP, quindi, ha deciso di accettare come studenti solo coloro che sono in possesso di una laurea breve appartente alla sfera delle professioni sanitarie.

Questo significa soprattutto due cose:

  • tutela dello studente che, al termine del proprio ciclo di studi, può praticare l’osteopatia senza nessun “rischio legislativo”
  • tutela del paziente che si rivolge ad un osteopata diplomato all’EOP

Sono un fisioterapista: come faccio a praticare l’osteopatia?

Il primo passo? Rivolgiti all’EOP e chiedi a loro informazioni sul corso di studi!