#osteopatiriconosciuti. Facciamo chiarezza!

#osteopatiriconosciuti

#osteopatiriconosciuti è l’hashtag che si è diffuso su twitter non appena è stata data la notizia dell’approvazione del DdL Lorenzin.

Ma è tutto così semplice?

No. E allora cerchiamo di capire cosa dice la legge appena approvata e cosa cambierà per gli osteopati e per i pazienti.

#osteopatiriconosciuti: cosa dice la legge?

la legge, all’articolo 7, comma 2 recita così

Con accordo stipulato in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da adottare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti l’ambito di attività e le funzioni caratterizzanti le professioni del-l’osteopata e del chiropratico, i criteri di valutazione dell’esperienza professionale nonché i criteri per il riconoscimento dei titoli equipollenti

Primo step: ci sono tre mesi per stabilire

  • ambito di attività
  • funzioni caratterizzanti
  • criteri di valutazione dell’esperienza professionale
  • criteri per il riconoscimento dei titoli equipollenti

Questi sono quattro punti sui quali ci sarà, secondo me, una vera e propria battaglia.

Bisognerà quindi capire in che ambito verrà inserita la professione dell’osteopata, quali funzioni la caratterizzeranno, come valutare l’esperienza e, cosa importantissima, valutare i titoli equipollenti.

#osteopatiriconosciuti: la formazione professionale

Fino ad oggi, l’osteopatia si studiava in scuole private che si riunivano in libere associazioni private. Anche il famosissimo ROI (Registro osteopatia italiani)

è un registro che raccoglie scuole e osteopati che liberamente si iscrivono.

Nella legge si parla di

sono definiti l’ordinamento didattico della formazione universitaria in osteopatia e in chiro-pratica nonché gli eventuali percorsi formativi integrativi.

Si deduce, quindi (ma potrei sbagliarmi…), che verrà istituito un percorso di formazione osteopatica gestito dall’università.

Per cui, e qui scatta il primo dubbio, bisognerà capire come verranno valutati i titoli conseguiti prima di questa legge.

#osteopatiriconosciuti: le scuole di osteopatia

Sul sito del ROI sono presenti 20 scuole che soddisfano i loro criteri: criteri di una libera associazione privata.

Sul sito Tuttosteopatia se ne contano più di 30!

Ora la domanda che mi faccio è: in che modo verranno valutati 30 e più modi di insegnare l’osteopatia?

Ci sarà un “anno zero” che sanerà il pregresso e renderà #osteopatiriconosciuti tutti? Oppure l’università la farà da padrona e migliaia di persone dovranno fare percorsi più o meno lunghi e costosi per adeguare il proprio titolo a quello universitario?

#osteopatiriconosciuti: a pensar male si fa peccato ma raramente ci si sbaglia.

Chi mi conosce sa che questa frase, attribuita a Giulio Andreotti, è un mio tormentone!

Però, dopo il pastrocchio che fu fatto nel passaggio del titolo di fisioterapista da diploma regionale/ospedaliero a laurea breve, la diffidenza è d’obbligo.

Inoltre, personalmente, temo molto l’ingresso dei medici nell’ambito osteopatico.

Ma il mio timore è semplicemente legato al fatto che, così come successe per i corsi di laurea in fisioterapia, potrebbero essere affidati insegnamenti tecnici-pratici a persone che conoscono la materia solo nel suo aspetto teorico.

#osteopatiriconosciuti: e se ad insegnare la pratica arriva un medico?

Premessa d’obbligo: ci sono medici in gamba e medici-osteopati in gambissima.

Però il mio dubbio permane (ne avevamo parlato in questo articolo): se devo imparare a riparare un lavandino…vado a scuola dall’idraulico o dall’ingegnere?

Certo, l’ingegnere conosce bene l’impianto e i pezzi che devo sostituire ma forse non ha mai messo le mani sotto ad un lavandino…

 

#osteopatiriconosciuti: e allora?

E allora bisognerà aspettare e sperare.

Io, però, rimango scettico!