Artrosi dalla A alla Z

artrosi dalla a alla z

Artrosi dalla A alla Z: ci risiamo. Insieme alle scuole e alle tasse, voi lettori di Scrocknroll avete un’altra certezza. Ogni tanto scappa fuoir un articolo sull’artrosi.

Ma oggi cerchiamo di parlare di altri aspetti dell’artrosi.

Artrosi dalla A alla Z: cominciamo?

Partiamo!

  • cosa è l’artrosi:

    • è il processo di degenerazione della cartilagine articolare e dell’osso sottostante. Spesso si verifica in articolazioni portanti (ginocchia, anche, colonna vertebrale)
  • a chi viene l’artrosi:

    • in assenza di particolari patologie, l’artrosi è una condizione che interessa chiunque, con l’avanzare dell’età o dell’usura delle articolazioni
  • si può curare l’artrosi?

    • no. Si possono sostituire le articolazioni colpite dall’artrosi ma non è possibile arrestare il processo o far migliorare articolazioni già colpite.
  • l’umidità e il freddo fanno venire l’artrosi?

    • no. Umidità e freddo possono aumentare la percezione del dolore artrosico ma non sono in alcun modo coinvolte nel processo di genesi dell’artrosi
  • ho l’artrosi: cosa posso fare?

    • attuare tutte quelle regole che servono a migliorare o ridurre il carico e l’usura delle articolazioni interessate dal fenomeno artrosico. Ad esempio: calo ponderale; moderata attività fisica; prevenzione dei vizi posturali e delle posizioni nella vita quotidiana

Ok. In pochi secondi abbiamo (spero) inquadrato la situazione.

Artrosi dalla a alla z: di cosa parliamo oggi?

Oggi vorrei porre l’attenzione su una domanda frequentissima…

QUANTO CI VUOLE A GUARIRE DA QUESTO DOLORE?

E ho iniziato parlando dell’artrosi perchè mi serve come esempio.

Artrosi dalla a alla z: ma quanto ci vuole a farsi venire l’artrosi?

L’artrosi non viene dall’oggi al domani. Sfatiamo quindi miti e bufale su fantomatiche artrosi fulminanti che rovinerebbero le articolazioni nel giro di pochi giorni.

Una articolazione ci mette mesi e anni a rovinarsi.

Immaginiamo un rubinetto che perde. Quanto ci vuole affinchè per terra si cominci a formare una macchia di calcare? Non si forma il giorno dopo. Neè tantomeno la settimana dopo. Si forma nei mesi. E si forma perchè nessuno pulisce per terra e nessuno si preoccupa di riparare il rubinetto o almeno di mettere una bacinella sul pavimento.

artrosi dalla a alla z

Nel frattempo, il rubinetto perde e la goccia continua a cadere in terra. Passa un mese, poi sei mesi….poi un anno.

Nessuno fa nulla e intanto passano 2/3 anni.

Artrosi dalla a alla z: corriamo ai ripari…ma è troppo tardi.

D’un tratto ci accorgiamo che per terra ci sta una formazione di calcare spessa, dura, brutta a vedersi (il calcare bello lo vediamo a Postumia).

Che fare? Innanzitutto bisogna riparare il rubinetto che, a sua volta, è incrostato di calcare.

Quindi dobbiamo agire su più fronti, ben sapendo che non sarà una cosa semplice.

Ripariamo il rubinetto e iniziamo a pulire per terra. Ma tre anni di calcare non si tolgono con una spugnetta. Ci vogliono prodotti specifici e non siamo nemmeno sicuri che tutto ciò possa servire a far tornare il nostro pavimento bello come era quando lo abbiamo fatto posare al piastrellista.

Per cui, mettiamo in atto tutta una serie di interventi sapendo che saranno lunghi e forse non risolutivi.

Artrosi dalla a alla z: perchè non abbiamo pazienza?

Quando si tratta del nostro corpo, perdiamo la pazienza. Non vogliamo prevenire nè tantomeno aspettare per guarire.

Vogliamo l’elisir, la pomata magica, la pillola super.

Purtroppo non esiste nessuno dei tre e, se qualcosa di simile esiste, talvolta è molto nocivo e, soprattutto, non risolve la causa.

Sarebbe come mettere un tappetino sulla macchia di calcare.

Troppo spesso ho a che fare con pazienti che si decidono a fare qualcosa per i loro dolori soltanto dopo mesi (i più recidivi anche dopo anni).

Però pretendono di guarire o di avere una remissione totale dal dolore in una/due sedute.

E questo non è possibile.

Anzi: talvolta il lavoro dell’osteopata e del fisioterapista ricorda quello del muratore che, per riparare un tubo, deve demolire prima il pavimento e poi può riparare e ripulire.

Quindi, impariamo oggi una lezione fondamentale.

La nostra società è caratterizzata da dolori e situazioni dolorose che si instaurano nel tempo: l’impiegato che sta tutto storto davanti al pc non avrà il dolore dopo 10 minuti ma la sua schiena comincerà a dare problemi dopo 6 o 7 mesi.

Allo stesso modo la casalinga che sta piegata a pulire vasche da bagno o il commesso che passa le giornate in piedi.

Se il dolore (e quindi la modificazione tissutale) ci impiega mesi per arrivare al punto di diventare insopportabile, perchè non riusciamo a capire che la soluzione talvolta può essere un po’ più lunga della seduta singola?

Per questo motivo affidiamoci al nostro osteopata o fisioterapista e, così come accettiamo le cure e i consigli del medico, impariamo ad accettare anche i suggerimenti e i consigli di chi, quotidnianamente, ha a che fare con l’artrosi e con il dolore!

 

 

 

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