
Stomaco e osteopatia.
L’avevo promesso ed eccovi l’articolo che aspettavate!
stomaco e osteopatia: come funziona, così si scassa
Vi ricordate quando avevamo parlato degli studi e delle tecniche osteopatiche di Finet e Williame?
Vi faccio un riassunto piccolo e veloce: Finet e Williame sono due osteopati belgi che, attraverso la ricerca scientifica, hanno messo a punto una teoria ed una tecnica di trattamento basata, fondamentalmente, su un principio.
Gli organi interni, sotto la spinta del diaframma, si muovono.
Se si muovono in modo adeguato, la funzionalità è mantenuta.
Se ci sono difficoltà o restrizioni nel movimento degli organi, ci possono essere sintomi sia a livello dell’organo che a livello delle sue relazioni osteo-artro-neuro-muscolari
Tutto questo per dire che se uno stomaco si muove poco, si muove male, o si muove troppo…è normale che ci siano dei sintomi!
stomaco e osteopatia: i vicini di casa
Chi sono i vicini di casa dello stomaco?
Al piano di sopra abbiamo il diaframma toracico e l’esofago. Sullo stesso pianerottolo ci sta il fegato e la cistifellea a destra e la milza a sinistra.
Al piano di sotto, il pancreas e l’intestino tenue. Più sotto il colon trasverso.
Lo stomaco ha anche una comunicazione con un altro “appartamento”: il duodeno!
Inoltre, dobbiamo considerare anche tutti quei legami osteopatici: per cui il legame neurologico con la zona dorsale media, il legame fluidico con l’aorta e la vena porta ed il legame meccanico attraverso la rete connettivale-legamentosa.
stomaco e osteopatia: che fare?
Nell’approccio osteopatico, lo stomaco è spesso legato alle sintomatologie dell’arto superiore sinistro. Ma non per motivi magici o esoterici: semplicemente per tutta questa rete di connessioni connettivali e neurologiche che spesso mettono in relazione la spalla con lo stomaco.
Nel dettaglio: spesso si osservano pazienti con problematiche dolorose alla spalla sinistra che però non hanno una storia di traumi o lesioni.
Sono dolori che non limitano l’articolarità e che non hanno un razionale meccanico. Il rapporto con lo stomaco lo si evidenzia con i test di sospensione o con l’anamnesi.
Un altro argomento che spesso chiama in causa lo stomaco sono le ernie iatali ed il reflusso gastroesofageo. Premesso che l’osteopatia NON GUARISCE LE ERNIE IATALI, spesso è possibile ridurre i sintomi agendo sulle tensioni che modificano la funzionalità del cardias rendendolo meno “chiuso” del normale e favorendo la risalita dei succhi gastrici (che, come abbiamo visto, contengo ACIDO CLORIDRICO!!!!)
stomaco e osteopatia: trattamenti magici?
No. Diciamolo subito.
Quando l’osteopata approccia la regione dello stomaco, lo fa su basi anatomiche e, come nel caso di Finet e WIlliame, su basi scientifiche.
Lavorare in rilassamento il diaframma toracico significa dare delle informazioni a tutte le strutture legamentose di sospensione che mantengono stomaco e fegato appesi come degli abiti sulle stampelle.
Trattare una regione dorsale significa cercare di dare un input differente alla zona neurologica che si occupa dell’innervazione dello stomaco.
Effettuare manovre di drenaggio generale dell’addome ( la thoracic pump, per esempio) serve a stimolare una dinamizzazione del circolo venoso e linfatico che, in questo modo, può aiutare la rimozione di sostanze di scarto che potrebbero avere difficoltà ad essere eliminate!