A cosa serve la fisioterapia?

serve la fisioterapia

Sembra un titolo a trabocchetto, ma in realtà oggi farò alcune considerazioni serie su cosa ci si aspetta dalla fisioterapia, dal fisioterapista e dalla riabilitazione in generale.

A cosa serve la fisioterapia: la lista della spesa

Alcuni anni fa, durante le lezioni del corso di osteopatia dell’EOP, Peppino Capobianchi (che si occupava del sito internet e di alcune lezioni dedicate al marketing) ci disse:

quando realizzerete il vostro sito, evitate accuratamente la “lita della spesa”

e ci fece vedere l’homepage di un collega che aveva messo in bella mostra un elenco alfabetico delle patologie che potevano ricevere giovamento dai suoi trattamenti.

Qualche giorno fa, ho visto, in un centro sportivo di Roma, questi banner che reclamizzavano il loro centro “riabilitativo”.

Un elenco sommario e con numerosi errori di patologie alle quali, secondo loro, sarebbe giovato il gyrotonic e qualche terapia fisica.

Cerchiamo di analizzarle per bene.

Partiamo da “OSTEOPOROSI”

In un articolo precedente, avevo definito l’osteoporosi come “ladro silenzioso”.

Oltre ad essere silenziosa, l’osteoporosi è una condizione legata al metabolismo, all’invecchiamento e ad altre cause organiche. Una sola cosa è davvero certa: fare gyrotonic non migliorerà in alcun modo lo stato minerale delle vostre ossa.

A cosa serve la fisioterapia se si ha l’osteoporosi?

Per esperienza personale, la riabilitazione può essere utile per migliorare la destrezza motoria e l’agilità delle persone over 60.

In questo modo si riduce il rischio di cadute accidentali e, di conseguenza, si riduce il rischio di fratture.

Ma è molto fuorviante (e truffaldino) accostare l’osteoporosi al gyrotonic o alla riabilitazione come se dei trattamenti fisioterapici potessero modificare lo stato delle ossa!

A cosa serve la fisioterapia se si ha l’artrite?

Artrite. Per definizione, è una infiammazione dell’articolazione. E su una articolazione infiammata, io, sinceramente, la mano non la metto.

È come andare a toccare un cardine di ferro arroventato per migliorarne il movimento.

Si rischia:

  • di scottarsi
  • di rovinare il cardine
  • di fare danni forse irreparabili (vista la malleabilità di un metallo surriscaldato)

Eppure, il nostro centro sportivo mette tra le patologie che riesce a curare anche l’artrite (senza, tra l’altro, specificare se curano quella reumatoide, quella reattiva, quella settica…)

Una articolazione infiammata necessita di antiinfiammatori, magari di ghiaccio o di crioterapia. Sicuramente necessita più di un medico che di un istruttore di gyrotonic.

Perchè scegliere un osteopata che è anche fisioterapista?

scegliere un osteopata

Facciamola breve. Ora vi dirò perchè è meglio scegliere un osteopata che è anche fisioterapista.

Osteopata o fisioterapista? A che punto sta il riconoscimento professionale?

Nel 2018, sono state individuate le figure sanitarie del chiropratico e dell’osteopata.

ATTENZIONE ALLE PAROLE: individuate ma non ancora istituite.

In precedenza, la ministra Lorenzin si era espressa sul fatto che, se l’osteopatia è una pratica sanitaria, deve essere posta in essere da personale sanitario. Per esempio, la scuola di osteopatia EOP da alcuni anni accetta solo studenti che abbiano un titolo di operatore sanitario (fisoterapista, infermiere, tecnico ortopedico etc).

2021: istituzione della figura dell’osteopata

Il decreto del Presidente della Repubblica del 7 luglio 2021, n 131, istituisce la figura dell’osteopata.

l’osteopata è il professionista sanitario in possesso di una laurea triennale universitaria abilitante o di un titolo equipollente e dell’iscrizione all’albo professionale.

Peccato che ad oggi:

  • ancora non sono stati attivati corsi universitari ufficiali
  • non è stato creato l’albo
  • non è stata stabilita ancora l’equipollenza dei vari titoli

Perciò, un osteopata che non abbia una precedente laurea triennale delle discipline sanitarie è un ibrido.

Perchè scegliere un osteopata fisioterapista: la lista della spesa

  1. è un professionista sanitario
  2. è obbligato alla registrazione presso l’albo nazionale
  3. tale registrazione prevede una attenta analisi dei titoli abilitanti
  4. inoltre è richiesta una assicurazione professionale OBBLIGATORIA
  5. le prestazioni dell’osteopata fisioterapista sono esenti da IVA (in quanto vere e proprie prestazioni sanitarie)
  6. le prestazioni dell’osteopata fisioterapista possono essere portate in detrazione nella denuncia dei redditi
  7. l’osteopata fisioterapista ha l’obbligo di accettare pagamenti tracciabili ed è tenuto all’iscrizione al sistema tessera sanitaria (in questo modo, le prestazioni e le relative ricevute sono automaticamente elaborate dall’agenzia delle entrate e il paziente le trova direttamente nel suo cassetto fiscale)

Scegliere un osteopata fisioterapista, quindi, è facile se ci informa sul professionista che abbiamo scelto!

Occhi aperti, quindi, e attenti ai furbetti di TikTok

TikTok e la riabilitazione

tiktok

Da 5 anni TikTok è il nuovo social di riferimento.

Tutti gli influencers (e non) che popolavano dapprima Facebook e poi Instagram si sono spostati sul social cinese.

Ci sono i food blogger (come Benedetta Rossi), ci sono i politici, sportivi di ogni tipo, comici e chi più ne ha più ne metta.

Ci sono poi milioni di utenti che seguono le challenge e altri che si inventano, in modo moolto scientifico (ovvero seguiti da team di esperti di marketing), dei “tormentoni” (come Elisa Esposito e le sue lezioni di corsivo).

E poi ci sono medici, fisioterapisti, infermieri, dietologi, nutrizionisti…

La salute su TikTok

Anche scrocknroll è sbarcato su TikTok: un po’ per curiosità e un po’ per vedere se poteva essere un nuovo canale per comunicare con un pubblico più ampio.

Ovviamente, l’algoritmo mi propone decine di utenti che consigliano tecniche/metodi/esercizi.

E molti non sono nè fisioterapisti, nè medici.

Ad esempio ci sta un tipo che, parlando di disfunzioni sessuali e malattie sessualmente trasmissibili, ha numeri altissimo in fatto di visualizzazioni e like. Peccato che non sia nè un medico nè un infermiere.

Poi ho trovato un osteopata (sempre con numeri molti alti) che ha pubblicato un video di una manipolazione HVLA dorsale con la quale (parole sue) “liberava una paziente da un dolore che aveva da 5 anni”.

E ci si domanda che razza di dolore fosse per resistere 5 anni…

Usare la testa

No, non per una challenge o per un trend.

Usiamo la testa per capire se l’utente con un milione di follower è davvero un professionista della salute.

Tre piccoli trucchi

1 – verificare se chi pubblica consiglio medici o sanitari è iscritto realmente agli ordini professionali ufficiali (qui per verificare un medico od un dentista, qui per un infermiere, qui per fisioterapisti ed altre professioni sanitarie). Un professionista iscritto ad un albo ha SICURAMENTE un titolo abilitante, una partita IVA ed una assicurazione RC

2 – diffidare da quelle descrizioni molto acchiappalike come “elimina il dolore/il grasso superfluo con 2 piccoli esercizi”. Se davvero funzionassero, li farebbero/consiglierebbero tutti!

3 – leggete attentamente e distinguete tra operatori che hanno già conseguito un titolo abilitante e studenti vari. Ci sono studenti e studentesse molto graziose che acchiapano i like ma che magari non possono ancora legalmente esercitare la professione

TikTok è come il mondo che ci circonda

Come quando facciamo una passeggiata o andiamo a fare la spesa, teniamo gli occhi aperti anche sui social. Soprattutto su quei social dove post/video/consigli rimbalzano senza controllo.

Chiara Nasti e il peso in gravidanza

La notizia è di qualche giorno fa: l’influencer Chiara Nasti ha postato su Instagram una sua foto in bikini nella quale si vanta di aver preso solo 100gr nei primi 5 mesi di gravidanza.

Evitiamo di parlare del modo nel quale ha definito le donne che prendono chili in più in gravidanza e rimaniamo sul registro di Scrocknroll.

Quanti chili pesa una gravidanza?

Il titolo è un poco sgrammaticato ma serve a rendere l’idea.

Usi e costumi dicevano che la donna in gravidanza deve mangiare per due…con il risultato che spesso, in passato, si concludevano le gravidanze con 15/20kg in più.

Oggi la regola più classica è quella di un chilo per ogni mese di gravidanza

Facciamo due conti

Allora…facciamo una addizione semplice semplice.

  • a fine gravidanza, un bambino pesa tra i 2,5kg ed i 3,5kg
  • la placenta pesa circa 700gr
  • il liquido amniotico può arrivare a 1kg/1,5kg

Solo contando questi pesi, arriviamo ad almeno 6kg.

Sommiamoci tutta una serie di aumenti anatomici e fisiologici del corpo della madre (ricordete l’articolo nel quale vi parlavo delle modificazioni dell’addome femminile in gravidanza?) e arriviamo a 8kg.

chiara nasti
notate le dimensioni dell’utero?!?

Quindi, all’incirca, 800/900gr al mese. Grammo più grammo meno.

Chi ha ragione?

Alla luce di questi numeri, l’idea che Chiara Nasti, nei primi 5 mesi di gravidanza, abbia preso solo 100gr in più è preoccupante.

Se anche ci si tiene in riga e si prendono “solo” 500gr al mese, dovrebbe avere almeno 2,5kg in più.

Le variazioni di peso estreme in gravidanza (ma anche in qualunque altra fase della vita della donna) sono più o meno patologiche. Non sono normali 20kg in più in gravidanza ma non sono normali nemmeno 20kg in meno in pochi mesi per diete “miracolose”.

Forse Chiara Nasti dovrebbe mangiare un piatto di pasta in più

Forse la verità di questo “vanto” nell’essere magra risiede nella tossicità di una cultura secondo la quale i chili in più o la forma fisica non perfetta sono da biasimare pesantemente.

Diciamo la verità: Chiara Nasti sta a dieta forse perchè gli sponsor la vogliono così.

La ginnastica posturale non esiste.

Sembra una frase ad effetto, ma questo articolo è una riflessione su una coppia di parole che ormai viene usata troppo spesso a sproposito.

La ginnastica posturale: questa sconosciuta

Se domandate ad un passante cosa sia la ginnastica posturale, otterrete innumerevoli risposte.

Al giorno d’oggi, la si pratica ovunque, è “insegnata” da chiunque e piace a tutti.

Con “ginnastica posturale” si intende:

  • la ginnastica dolce
  • le tecniche di rilassamento
  • la rieducazione posturale
  • la fisioterapia per pz non troppo problematici
  • gli esercizi da fare a casa…

Tutto questo caos genera fondamentalmente gravi errori

La ginnastica posturale: un ossimoro

L’ossimoro è una “figura retorica che consiste nell’unione sintattica di due termini contraddittori, in modo tale che si riferiscano a una medesima entità”

Infatti, “ginnastica” si riferisce a “tutte le attività che tendono, mediante una serie ordinata di esercizi, a sviluppare l’apparato muscolare e dare robustezza e agilità al corpo umano”

“Posturale”, invece, si riferisce all’”atteggiamento abituale di un individuo determinato dalla contrazione di gruppi di muscoli scheletrici che si oppongono alla gravità”.

Quindi, semplificando molto, c’è una leggera contraddizione tra movimento e postura.

Rieducazione posturale: ecco la chiave di tutto

E quindi introduciamo la persona che per prima elaborò un metodo per la correzione della postura: Francoise Mezieres.

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Francoise Mezieres

L’avevamo già incontrata qui su Scrocknroll, parlando della posizione della scimmia e della sua utilità per il benessere delle anche e della schiena.

In realtà oggi citiamo il suo primo libro nel quale teorizzò, appunto, “La ginnastica statica”.

Ecco perchè, chi si occupa davvero di postura, utilizza il termine di “riducazione posturale globale” (termine nato negli anni 80 e coniato da Philippe Souchard, allievo di Francoise Mezieres e innovatore del metodo)

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Philippe Souchard, padre della rieducazione posturale globale

La ginnastica posturale la “insegna” chiunque

Ci sono praticoni che la fanno nelle palestre, persone che hanno fatto due anni di yoga che la insegnano nei centri anziani. Addirittura persone che la “insegnano” in campetti all’aperto per unire agli esercizi il beneficio dei raggi solari.

Ma chi è qualificato per insegnare ginnastica posturale?

Se intendiamo “una tecnica ed una serie di esercizi volti a ripristinare una corretta postura ed un armonico movimento corporeo”, allora ci sono SOLO DUE figure professionalmente preparate: i fisioterapisti e i chinesiologi (cliccate sul link per sapere chi sono i chinesiologi!)

Questo perchè, come abbiamo spiegato in altri articoli, il fisioterapista si occupa del recupero della mobilità dopo un evento traumatico (e non solo) e il chinesiologo si occupa del ritorno all’attività sportiva (che sia amatoriale, semiprofessionistica o professionistica) dopo il lavoro di normalizzazione di un evento traumatico del fisioterapista

La ginnastica posturale non serve se poi non ti comporti bene!

Sembra una minaccia ma è la verità: tutto ciò che si fa durante una seduta di rieducazione posturale ha senso solo se poi lo si applica nella vita quotidiana.

Correggere le tensioni muscolari e lavorare sull’elasticità del diaframma ha poco senso se poi passiamo la giornata tutti storti sulla scrivania.

Associamo la rieducazione posturale alla vera e propra ginnastica: sarebbe come allenarsi tre volte a settimana per una gara di salto e poi passare i restanti giorni seduti sul divano.