
L’immagine di oggi è enigmatica.
Se volete capire perchè ci sta un lupo ed una pecora…leggete l’articolo!
Ci sono professioni che hanno un albo ed un ordine.
E, per certi versi, questo è un bene: infatti ci si rivolge all’ordine e si può sapere se l’avvocato/medico/ingegnere che abbiamo consultato è effettivamente un avvocato, un medico o un ingegnere. Questo è un modo valido di combattere l’abusivismo. (Non entro nel merito di eventuali professionisti che, pur essendo iscritti ad un ordine, non sono adeguatamente preparati)
Poi ci sono altre figure che, non avendo un albo, non possono combattere in modo valido l’abusivismo.
Tra queste figure spicca soprattutto il fisioterapista.
SI, avete letto bene: non esiste un ordine o un albo dei fisioterapisti. Quindi, per sapere se chi cura la vostra sciatalgia è un fisioterapista od un abusivo…non potete fare altro che farvi mostrare il diploma. Che resta comunque un pezzo di carta che, nell’era del fotoritocco che trasforma una sedia in un coccodrillo, ha una affidabilità relativa.
Il titolo di oggi cita, oltre al fisioterapista, altre figure professionali (chinesiologo, posturologo, osteopata) delle quali non sono ben chiari gli ambiti ed i confini professionali.
Cominciamo dal chinesiologo.
Dal punto di vista del significato, la kinesiologia è la scienza che si occupa e studia il movimento umano.
Inizialmente, con questo termine ci si riferiva soprattutto al fisioterapista.
Oggi, in Italia, con il termine “chinesiologo” ci si riferisce alle figure professionali in possesso di:
– diploma ISEF (Istituto Superiore di Educazione Fisica)
– laurea in scienze motorie e sportive
– titoli equipollenti
Per capire meglio, e rimanere fedeli allo stile di Scrocknroll, facciamo un esempio.
Il chinesiologo si occupa dell’attività motoria e sportiva di:
– persone sane
– persone che hanno terminato un percorso riabilitativo in seguito ad un qualunque evento
– persone che hanno patologie stabilizzate
– persone che hanno necessità di prevenire o combattere obesità, diabete e ipomobilità
– persone, anche con disabilità motoria, che hanno il bisogno di “muoversi”
Riassumendo, possiamo dire in grandi linee che il chinesiologo si occupa del movimento umano normale e adattato.
Esempi Scrocknroll:
– una persona sana che però ha qualche chilo di troppo o vuole tenere sotto controllo, attraverso una attività mirata e controllata, la glicemia o la pressione sanguigna si rivolgerà SOLO al chinesiologo. Solo questa figura, infatti, è in grado di approntare un programma che sia personalizzato ed adeguato
– un atleta ha un trauma e viene operato al menisco. Il percorso post-operatorio e riabilitativo spetta al fisioterapista ed al medico.
Nel momento in cui l’atleta verrà dichiarato “guarito”, il suo recupero del gesto tecnico e della forma fisica spetta al chinesiologo.
– una persona anziana, per un motivo qualunque, è obbligata a stare a lungo a letto. In un primo periodo, finchè ci saranno difficoltà di equilibrio o problemi più propriamente sanitari, la presa in carico sarà a cura del fisioterapista.
Quando la persona sarà ristabilita e avrà ripreso una attività quotidiana autonoma, sarà quello il momento in cui il chinesiologo potrà essere di fondamentale aiuto per mantenere lo stato di salute.
– una persona è affetta dal Morbo di Parkinson. In questo caso, la specificità della patologia e il suo carattere degenerativo rende necessario l’approccio SOLO del fisioterapista.
È chiaro che in una palestra, in un campo di atletica, in un centro anziani in cui si fa ginnastica dolce a persone autosufficienti ci dovrebbe lavorare un chinesiologo!
E il posturologo? E l’osteopata?
Partiamo dall’osteopata.
In Italia non esiste alcuna normativa che riconosca o regoli ufficialmente l’osteopatia.
Senza voler entrare in polemiche o in arringhe, vi cito il testo della risposta del Ministero della Salute all’interrogazione parlamentare 5-01832 presentata dall’on. Paola Binetti.
In breve, l’interrogazione chiedeva di stabilire quale fosse la figura professionale che dovesse svolgere l’attività di osteopata.
Ecco la risposta
“Per quanto concerne l’osteopata, questo Ministero si è più volte espresso, anche verso l’Ente Nazionale Italiano di Unificazione di Normazione, affermando che le attività svolte dall’osteopata rientrano nel campo delle attività riservate alle professioni sanitarie.” (qui trovate il link al documento ufficiale della Camera dei Deputati).
Quindi l’osteopatia fa parte delle attività riservate alle professioni sanitarie!
Ci rimane il posturologo.
Chi è costui? Che fa? Di cosa si occupa?
Per evitare anche qui fraintendimenti e discussioni, mi sono affidato alle definizioni ed alle fonti “ufficiali”. In questo caso, ho preso come riferimento il bando di concorso del master di posturologia dell’Università “La Sapienza” di Roma.
Innanzitutto, si può definire “posturologo” SOLO CHI È IN POSSESSO DI UN MASTER IN POSTUROLOGIA.
A questi master UNIVERSITARI sono ammessi i seguenti titoli:
– laurea in scienze motorie e sportive (e titoli equipollenti)
– laurea in professioni sanitarie della riabilitazione (e titoli equipollenti)
– laurea in professioni sanitarie tecniche (e titoli equipollenti)
– laurea in scienze e tecniche psicologiche
– laurea magistrale in medicina e chirurgia, odontoiatria, fisica, ingegneria biomedica
A questo punto va fatta una distinzione tra il posturologo sanitario e quello non sanitario.
Il primo applica la posturologia all’interno della propria area di competenza (per cui il fisioterapista la applica utilizzando poi le sue tecniche per correggere o migliorare alcuni squilibri).
Il posturologo che non ha una formazione sanitaria può ESCLUSIVAMENTE applicare la posturologia come elemento di valutazione posturale e funzionale. Quindi non può IN NESSUN MODO attuare progrmma riabilitativi o terapeutici.
Cosa studia il posturologo?
Riporto gli obiettivi formativi direttamente dal sito de “La Sapienza”…
“Il Master si propone di realizzare un percorso formativo finalizzato a fornire una formazione permanente e ricorrente specialistica in posturologia e di promuovere un apprendimento teorico –pratico delle più recenti acquisizioni nel campo della postura, della terapia, dell’educazione e della rieducazione posturale. Poiché lo studio della postura coinvolge specialisti di estrazione diversa, la posturologia va intesa come una branca “trasversale” che attraversa indifferentemente la neurofisiologia, la psicofisiologia, la chinesiologia, l’ortopedia, la medicina e la terapia riabilitativa, la clinica psicosomatica, l’odontoiatria, l’oculistica, la vestibologia e così via. E’ necessario quindi un approccio integrato, multidisciplinare, ove il singolo specialista con il proprio contributo di conoscenze e di operatività cooperi e si confronti con le risultanze degli altri”
In parole povere…il master in posturologia serve per acquisire tutta una serie di nozioni teoricopratiche per analizzare e “approcciare” la postura del soggetto che si rivolge allo specialista. L’approccio è multidisciplinare proprio perchè sono tanti gli aspetti che regolano e che possono compromettere la postura.
Per concludere vorrei citare un proverbio che mi piace molto e che rende perfettamente l’idea…oltre a riassumere perfettamente il senso di questo articolo..
Ognuno all’arte sua e il lupo alle pecore
Qui trovate i riferimenti dai quali ho tratto le informazioni per scrivere questo articolo.
Le indico per evitare fraintendimenti…
Accordo raggiunto sulle nuove competenze dei fisioterapisti e laureati in scienze motorie
master in posturologia dell’università “La Sapienza” di Roma
profilo professionale del chiropratico e dell’osteopata
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