dove trovare le ricevute sanitarie?

ricevute sanitarie

Sembra essere la domanda più digitata sui motori di ricerca.

Eppure, con le nuove normative in fatto di prestazioni sanitarie, dovrebbe essere facilissimo!

Esiste, infatti, un sito internet che si chiama “sistema tessera sanitaria”.

Si accede tramite SPID e, all’interno della propria area riservata, è possibile trovare tutte le prestazioni e le spese sanitarie effettuate e pagate con metodi tracciabili (carta di credito, bancomat, assegno, bonifico bancario).

Perchè non trovo le mie ricevute sanitarie?

Ecco alcuni casi possibili:

  • avete pagato in contanti->quindi il professionista non può registrare la spesa sul vostro cassetto fiscale
  • il professionista non ha registrato per tempo le proprie ricevute emesse sulla sezione “professionisti” del sito
  • dovete cambiare CAF o commercialista…

L’ultima possibilità è ovviamente una battuta salace, ma è dovuta proprio perchè, negli ultimi due anni, ho dovuto spiegare ad alcuni pazienti che le ricevute erano state caricate in modo corretto…ma il CAF a cui si erano rivolti non era stato in grado di cercarle adeguatamente!

Cosa trovo tra le ricevute sanitarie?

Qualunque spesa abbiate effettuato in ambito sanitario:

  • analisi cliniche ed esami diagnostici
  • visite e prestazioni mediche/paramediche (quindi anche la fisioterapia)
  • acquisto di materiale sanitario (informatevi bene sugli acquisti online…per mia esperienza, il misuratore di pressione comprato su amazon non rientra tra le spese detraibili)
  • noleggio di materiale sanitario
  • cure dentistiche
  • visite oculistiche ed occhiali

E la ricevuta dell’osteopata?

Dal momento che la figura dell’osteopata ancora non ha un profilo netto,

Le spese sostenute per i trattamenti di osteopatia sono detraibili dall’Irpef se effettuati da iscritti a una delle professioni sanitarie riconosciute (l’elenco è disponibile sul sito istituzionale del Ministero della salute) e in centri a ciò autorizzati e sotto la responsabilità tecnica di uno specialista.

Questa definizione è presa direttamente da “FISCO OGGI”, rivista online dell’Agenzia delle Entrate.

Ecco l’elenco (dal sito del ministero della salute) delle professioni sanitarie UFFICIALI in ambito riabilitativo.

ricevute sanitarie

Quindi, se il vostro osteopata rientra anche in una di queste professioni, la ricevuta è detraibile.

Altrimenti non serve a un granchè.

Ma la sanità pubblica funziona o no?

In base a chi si rivolge questa domanda, le risposte saranno differenti e spesso contrapposte.

Se chiediamo ad un paziente in attesa di un esame o di una visita specialistica cosa ne pensa della sanità pubblica, spesso la risposta sarà molto salace.

Se, invece, lo chiediamo ai dipendenti (sanitari e non) di un ospedale o di un ambulatorio pubblico, la rispostà sarà che la sanità pubblica funziona benissimo. Anzi: meno male che ci sta!

Ma allora…chi ha ragione?

La sanità pubblica: la mia esperienza

Come operatore del settore sanitario, da quasi 30 anni lavoro nell’ambito della sanità privata o convenzionata.

14 anni da dipendente e quasi altrettanti da libero professionista.

Il campo della riabilitazione è, da sempre, appannaggio del settore privato. Da tantissimi anni, infatti, lo Stato e le Regioni hanno delegato al privato la gestione della riabilitazione post-chirurgica e post-traumatica.

Creando, in questo modo, un divario ormai incolmabile.

Ma come paziente la percezione che ho avuto negli ultimi due mesi è davvero pessima.

Unicorni e cardiologi: pari sono per la sanità pubblica

Da poco ho scoperto di essere iperteso.

La prima cosa da fare è, ad occhio, fare un elettrocardiogramma ed una visita cardiologica.

Sembra una cosa banale. Alla fine un cardiologo ed un elettrocardiografo sembrano la base della sanità pubblica.

Non è così.

Il mio medico di base mi prescrive visita cardiologica ed ecg URGENTI.

Ovvero: contattando il CUP (centro unico di prenotazione) della Regione Lazio, è tassativo ricevere un appuntamento entro 10 giorni.

Il CUP funziona su base regionale e, nonostante io viva in una zona dove si trovano alcuni tra i più noti e grandi ospedali romani (S. Camillo, S. Giovanni, CTO, S. Eugenio, Spallanzani…), il primo appuntamento disponibile in 10 giorni è ad Anguillara. Ossia: in un altro comune!

La sanità pubblica: hai l’automobile? Bene!

Anguillara non si raggiunge con una metro o con un autobus. No. È un altro comune e quindi il percorso con i mezzi pubblici è simile a quello per andare a Rieti o a Viterbo. Anche se dista solo 40km da Roma.

Quindi la prima considerazione di oggi è: ma che servizio pubblico è un servizio che ti impone l’uso di un mezzo privato per una visita medica?!?

E se la visita a 40km di distanza da casa fosse stata prescritta ad un ottantenne che non guida o che non ha un’automobile?

La risposta del CUP è “casomai le dò una visita tra 30/35 giorni”. E allora l’urgenza va a farsi friggere!

Ovviamente se chiedi al cardiologo di Anguillara (che poi si rivelerà un medico dell’ospedale S. Spirito…che dista 5km da casa mia…) se la sanità pubblica funziona, ti dirà di si. ANche perchè non si morde mai la mano che ti nutre.

Al prossimo articolo cercheremo di capire perchè il CUP e la sanità pubblica hanno questo funzionamento così assurdo. Con buona pace di chi li loda.

E forse li loda perchè è sano o perchè è ricco e allora va dal medico in privato.

A cosa serve la fisioterapia?

serve la fisioterapia

Sembra un titolo a trabocchetto, ma in realtà oggi farò alcune considerazioni serie su cosa ci si aspetta dalla fisioterapia, dal fisioterapista e dalla riabilitazione in generale.

A cosa serve la fisioterapia: la lista della spesa

Alcuni anni fa, durante le lezioni del corso di osteopatia dell’EOP, Peppino Capobianchi (che si occupava del sito internet e di alcune lezioni dedicate al marketing) ci disse:

quando realizzerete il vostro sito, evitate accuratamente la “lita della spesa”

e ci fece vedere l’homepage di un collega che aveva messo in bella mostra un elenco alfabetico delle patologie che potevano ricevere giovamento dai suoi trattamenti.

Qualche giorno fa, ho visto, in un centro sportivo di Roma, questi banner che reclamizzavano il loro centro “riabilitativo”.

Un elenco sommario e con numerosi errori di patologie alle quali, secondo loro, sarebbe giovato il gyrotonic e qualche terapia fisica.

Cerchiamo di analizzarle per bene.

Partiamo da “OSTEOPOROSI”

In un articolo precedente, avevo definito l’osteoporosi come “ladro silenzioso”.

Oltre ad essere silenziosa, l’osteoporosi è una condizione legata al metabolismo, all’invecchiamento e ad altre cause organiche. Una sola cosa è davvero certa: fare gyrotonic non migliorerà in alcun modo lo stato minerale delle vostre ossa.

A cosa serve la fisioterapia se si ha l’osteoporosi?

Per esperienza personale, la riabilitazione può essere utile per migliorare la destrezza motoria e l’agilità delle persone over 60.

In questo modo si riduce il rischio di cadute accidentali e, di conseguenza, si riduce il rischio di fratture.

Ma è molto fuorviante (e truffaldino) accostare l’osteoporosi al gyrotonic o alla riabilitazione come se dei trattamenti fisioterapici potessero modificare lo stato delle ossa!

A cosa serve la fisioterapia se si ha l’artrite?

Artrite. Per definizione, è una infiammazione dell’articolazione. E su una articolazione infiammata, io, sinceramente, la mano non la metto.

È come andare a toccare un cardine di ferro arroventato per migliorarne il movimento.

Si rischia:

  • di scottarsi
  • di rovinare il cardine
  • di fare danni forse irreparabili (vista la malleabilità di un metallo surriscaldato)

Eppure, il nostro centro sportivo mette tra le patologie che riesce a curare anche l’artrite (senza, tra l’altro, specificare se curano quella reumatoide, quella reattiva, quella settica…)

Una articolazione infiammata necessita di antiinfiammatori, magari di ghiaccio o di crioterapia. Sicuramente necessita più di un medico che di un istruttore di gyrotonic.

Perchè scegliere un osteopata che è anche fisioterapista?

scegliere un osteopata

Facciamola breve. Ora vi dirò perchè è meglio scegliere un osteopata che è anche fisioterapista.

Osteopata o fisioterapista? A che punto sta il riconoscimento professionale?

Nel 2018, sono state individuate le figure sanitarie del chiropratico e dell’osteopata.

ATTENZIONE ALLE PAROLE: individuate ma non ancora istituite.

In precedenza, la ministra Lorenzin si era espressa sul fatto che, se l’osteopatia è una pratica sanitaria, deve essere posta in essere da personale sanitario. Per esempio, la scuola di osteopatia EOP da alcuni anni accetta solo studenti che abbiano un titolo di operatore sanitario (fisoterapista, infermiere, tecnico ortopedico etc).

2021: istituzione della figura dell’osteopata

Il decreto del Presidente della Repubblica del 7 luglio 2021, n 131, istituisce la figura dell’osteopata.

l’osteopata è il professionista sanitario in possesso di una laurea triennale universitaria abilitante o di un titolo equipollente e dell’iscrizione all’albo professionale.

Peccato che ad oggi:

  • ancora non sono stati attivati corsi universitari ufficiali
  • non è stato creato l’albo
  • non è stata stabilita ancora l’equipollenza dei vari titoli

Perciò, un osteopata che non abbia una precedente laurea triennale delle discipline sanitarie è un ibrido.

Perchè scegliere un osteopata fisioterapista: la lista della spesa

  1. è un professionista sanitario
  2. è obbligato alla registrazione presso l’albo nazionale
  3. tale registrazione prevede una attenta analisi dei titoli abilitanti
  4. inoltre è richiesta una assicurazione professionale OBBLIGATORIA
  5. le prestazioni dell’osteopata fisioterapista sono esenti da IVA (in quanto vere e proprie prestazioni sanitarie)
  6. le prestazioni dell’osteopata fisioterapista possono essere portate in detrazione nella denuncia dei redditi
  7. l’osteopata fisioterapista ha l’obbligo di accettare pagamenti tracciabili ed è tenuto all’iscrizione al sistema tessera sanitaria (in questo modo, le prestazioni e le relative ricevute sono automaticamente elaborate dall’agenzia delle entrate e il paziente le trova direttamente nel suo cassetto fiscale)

Scegliere un osteopata fisioterapista, quindi, è facile se ci informa sul professionista che abbiamo scelto!

Occhi aperti, quindi, e attenti ai furbetti di TikTok

TikTok e la riabilitazione

tiktok

Da 5 anni TikTok è il nuovo social di riferimento.

Tutti gli influencers (e non) che popolavano dapprima Facebook e poi Instagram si sono spostati sul social cinese.

Ci sono i food blogger (come Benedetta Rossi), ci sono i politici, sportivi di ogni tipo, comici e chi più ne ha più ne metta.

Ci sono poi milioni di utenti che seguono le challenge e altri che si inventano, in modo moolto scientifico (ovvero seguiti da team di esperti di marketing), dei “tormentoni” (come Elisa Esposito e le sue lezioni di corsivo).

E poi ci sono medici, fisioterapisti, infermieri, dietologi, nutrizionisti…

La salute su TikTok

Anche scrocknroll è sbarcato su TikTok: un po’ per curiosità e un po’ per vedere se poteva essere un nuovo canale per comunicare con un pubblico più ampio.

Ovviamente, l’algoritmo mi propone decine di utenti che consigliano tecniche/metodi/esercizi.

E molti non sono nè fisioterapisti, nè medici.

Ad esempio ci sta un tipo che, parlando di disfunzioni sessuali e malattie sessualmente trasmissibili, ha numeri altissimo in fatto di visualizzazioni e like. Peccato che non sia nè un medico nè un infermiere.

Poi ho trovato un osteopata (sempre con numeri molti alti) che ha pubblicato un video di una manipolazione HVLA dorsale con la quale (parole sue) “liberava una paziente da un dolore che aveva da 5 anni”.

E ci si domanda che razza di dolore fosse per resistere 5 anni…

Usare la testa

No, non per una challenge o per un trend.

Usiamo la testa per capire se l’utente con un milione di follower è davvero un professionista della salute.

Tre piccoli trucchi

1 – verificare se chi pubblica consiglio medici o sanitari è iscritto realmente agli ordini professionali ufficiali (qui per verificare un medico od un dentista, qui per un infermiere, qui per fisioterapisti ed altre professioni sanitarie). Un professionista iscritto ad un albo ha SICURAMENTE un titolo abilitante, una partita IVA ed una assicurazione RC

2 – diffidare da quelle descrizioni molto acchiappalike come “elimina il dolore/il grasso superfluo con 2 piccoli esercizi”. Se davvero funzionassero, li farebbero/consiglierebbero tutti!

3 – leggete attentamente e distinguete tra operatori che hanno già conseguito un titolo abilitante e studenti vari. Ci sono studenti e studentesse molto graziose che acchiapano i like ma che magari non possono ancora legalmente esercitare la professione

TikTok è come il mondo che ci circonda

Come quando facciamo una passeggiata o andiamo a fare la spesa, teniamo gli occhi aperti anche sui social. Soprattutto su quei social dove post/video/consigli rimbalzano senza controllo.