In base a chi si rivolge questa domanda, le risposte saranno differenti e spesso contrapposte.
Se chiediamo ad un paziente in attesa di un esame o di una visita specialistica cosa ne pensa della sanità pubblica, spesso la risposta sarà molto salace.
Se, invece, lo chiediamo ai dipendenti (sanitari e non) di un ospedale o di un ambulatorio pubblico, la rispostà sarà che la sanità pubblica funziona benissimo. Anzi: meno male che ci sta!
Ma allora…chi ha ragione?
La sanità pubblica: la mia esperienza
Come operatore del settore sanitario, da quasi 30 anni lavoro nell’ambito della sanità privata o convenzionata.
14 anni da dipendente e quasi altrettanti da libero professionista.
Il campo della riabilitazione è, da sempre, appannaggio del settore privato. Da tantissimi anni, infatti, lo Stato e le Regioni hanno delegato al privato la gestione della riabilitazione post-chirurgica e post-traumatica.
Creando, in questo modo, un divario ormai incolmabile.
Ma come paziente la percezione che ho avuto negli ultimi due mesi è davvero pessima.
Unicorni e cardiologi: pari sono per la sanità pubblica
Da poco ho scoperto di essere iperteso.
La prima cosa da fare è, ad occhio, fare un elettrocardiogramma ed una visita cardiologica.
Sembra una cosa banale. Alla fine un cardiologo ed un elettrocardiografo sembrano la base della sanità pubblica.
Non è così.
Il mio medico di base mi prescrive visita cardiologica ed ecg URGENTI.
Ovvero: contattando il CUP (centro unico di prenotazione) della Regione Lazio, è tassativo ricevere un appuntamento entro 10 giorni.
Il CUP funziona su base regionale e, nonostante io viva in una zona dove si trovano alcuni tra i più noti e grandi ospedali romani (S. Camillo, S. Giovanni, CTO, S. Eugenio, Spallanzani…), il primo appuntamento disponibile in 10 giorni è ad Anguillara. Ossia: in un altro comune!
La sanità pubblica: hai l’automobile? Bene!
Anguillara non si raggiunge con una metro o con un autobus. No. È un altro comune e quindi il percorso con i mezzi pubblici è simile a quello per andare a Rieti o a Viterbo. Anche se dista solo 40km da Roma.
Quindi la prima considerazione di oggi è: ma che servizio pubblico è un servizio che ti impone l’uso di un mezzo privato per una visita medica?!?
E se la visita a 40km di distanza da casa fosse stata prescritta ad un ottantenne che non guida o che non ha un’automobile?
La risposta del CUP è “casomai le dò una visita tra 30/35 giorni”. E allora l’urgenza va a farsi friggere!
Ovviamente se chiedi al cardiologo di Anguillara (che poi si rivelerà un medico dell’ospedale S. Spirito…che dista 5km da casa mia…) se la sanità pubblica funziona, ti dirà di si. ANche perchè non si morde mai la mano che ti nutre.
Al prossimo articolo cercheremo di capire perchè il CUP e la sanità pubblica hanno questo funzionamento così assurdo. Con buona pace di chi li loda.
E forse li loda perchè è sano o perchè è ricco e allora va dal medico in privato.