Risonanza magnetica: conosciamola meglio!

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Risonanza magnetica: conosciamola meglio!

Da circa 40 anni, la diagnostica per immagini si avvale della risonanza magnetica. Chissà quanti tra i miei lettori l’avranno eseguita almeno una volta nella vita!

Ma impariamo a conoscerla meglio. E, soprattutto, capiamo se e quanto è utile nella diagnosi di problemi di salute.

Risonanza magnetica: conosciamola meglio!

Come avviene una risonanza magnetica? La parte tecnica è decisamente complessa: proviamo però a spiegarla in modo semplice.

Immaginiamo un piano ricoperto di chiodi di ferro: intorno al piano abbiamo una calamita gigantesca. Come prima cosa attiviamo la calamita e facciamo una serie di foto dei chiodi che si allineano tutti per effetto del campo magnetico.

Poi disattiviamo la calamita e facciamo un’altra serie di foto ai chiodi che tornano al posto loro.

La stessa cosa avviene per una risonanza magnetica: si ricavano immagini di come si orientano le cellule in base al campo magnetico applicato. (È UNA SEMPLIFICAZIONE….se volete saperne di più, vi consiglio questo sito)

Risonanza magnetica: conosciamola meglio!

Ora che abbiamo dato una spiegazione rapida del funzionamento, cerchiamo di capire a cosa serve la risonanza magnetica.

In grandi linee, possiamo affermare che la risonanza magnetica serve per lo studio dei tessuti molli: articolazioni (muscoli, tendini, cartilagine articolare, dischi intervertebrali…), organi interni, cervello.

Si ottengono immagini sui tre piani ortogonali che possono essere di grande aiuto nelle diagnosi.

Risonanza magnetica: conosciamola meglio!

Arriviamo al punto cruciale. Ossia: quello che si vede nella risonanza della mia schiena come può essere utile per la diagnosi e per la terapia?

1- ricordiamoci che la risonanza magnetica è una fotografia: ci mostra la situazione di un segmento corporeo in quel momento, ma ci offre poche informazioni sul passato

2- è un esame statico: non possiamo avere la dinamicità di un esame ecografico che ci permette di studiare in modo attivo un gomito o una vescica urinaria

3- quello che vediamo sulle immagini della risonanza magnetica potrebbe non essere correlato al sintomo che abbiamo percepito.

Esempio alla Scrocknroll? OK!

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Analizziamo questa foto, partendo dalle cose possiamo dedurre con certezza o quasi:

  • si tratta di una donna
  • la sua carnagione è chiara
  • il clima sembra essere mite
  • possiamo addirittura cercare di capire l’ora
  • l’età potrebbe essere tra i 20 e i 35 anni
  • i suoi jeans hanno dei tagli

Ora, se analizziamo meglio la foto, ci troviamo di fronte a molti dubbi:

  • il suo genere/orientamento sessuale non è così facilmente identificabile
  • la carnagione chiara non ci dà informazioni esatte sulla nazionalità/etnia
  • potrebbe essere una foto fatta in studio e quindi potrebbe essere anche pieno inverno
  • l’orologio potrebbe non segnare l’ora esatta
  • l’età non è così facilmente deducibile
  • non sappiamo quando e come siano stati fatti i tagli sui pantaloni

Risonanza magnetica: conosciamola meglio!

Come fare per saperne di più sul soggetto della foto?

Cosa ci aiuterebbe?

Ad esempio una foto a figura intera (viso compreso) ci darebbe più informazioni. Ma anche sapere quando ha comprato i pantaloni sarebbe estremamente utile.

Torniamo alla risonanza magnetica.

Risonanza magnetica: conosciamola meglio!

La risonanza magnetica è un esame utilissimo ma preso così da solo, senza alcun altro parametro, resta molto enigmatica.

Vediamo una protrusione ma non sappiamo da quanto tempo è lì.

Non sappiamo, senza una chiacchierata con il paziente, se il sintomo che ci riporta è riconducibile a quella protrusione.

Abbiamo bisogno di conoscere la sua storia per capire se quella protrusione ha avuto dei sintomi oppure si trova lì da tempo.

Insomma: abbiamo necessità di vedere il paziente, parlare con lui, vedere altri esami (radiografie, ecografie…) per poter effettuare un intervento mirato e per poter dare consigli di igiene di vita!

Concludo con la frase che diceva sempre un collega quando i pazienti gli mettevano sulla scrivania le risonanze o le radiografie ancor prima che parlare:

“Le risonanze e le radiografie sono come le foto di famiglia: mica le fai vedere al primo appuntamento!”