Scarpe con i tacchi alti (post con tasso di polemica inferiore allo 0,025%)

tacchi alti

In rete è ormai normale trovare due fazioni che parlano di tacchi alti.

Ci sta chi, postando alluci valghi, dita a martello e calli assortiti, porta avanti la tesi “tacchi alti: il vero Satana”.

E poi ci sta il partito di chi li riabilita in modo totale. Al punto da vedere nascere delle accademie dove imparare a camminare su tacchi alti. Anzi: altissimi!

Stavolta Scrocknroll non farà nessuna ramanzina.

Non metterò foto di piedi ridotti male.

Nè link di studi che hanno esaminato i piedi di 324.000 indossatrici.

Assolutamente no.

Ma allora? Perchè l’articolo si intitola “scarpe con i tacchi alti”?

Perchè lo scopo di questo articolo è quello di mostrare un piccolo esperimento casalingo (e anche un po’ casereccio) con il quale capire cosa accade al piede nel momento in cui si indossano dei tacchi alti.

Tacchi alti: forma, dimensione, colore…

Non parlerò nemmeno di questo!

Però vi spiego l’esperimento…

Ho preso un contenitore e l’ho riempito di sale (sarebbe stato meglio un liquido colorato, ma Scrocknroll si arrangia con quello che ha in casa…).

L’ho livellato e poi ho usato un cuneo per simulare due altezze differenti di tacchi alti.

Qual è il significato di tutto ciò? Perchè simulare i tacchi alti?

Nella prima immagine si vede come il peso del sale sia distribuito su tutta la superficie del contenitore.

tacchi alti

Nella seconda, invece, la simulazione di un tacco da 8 cm mostra come il peso si distribuisca maggiormente sulla porzione mediana ed anteriore del contenitore. (la foto è sfocata quindi la misura del metro è poco leggibile…onori ed oneri del faidate!)

tacchi alti

Nell’ultima foto (il cuneo simula un tacco da 11 cm) il sale è quasi completamente spostato sulla parte anteriore del contenitore.

tacchi alti

 

Conclusione? I tacchi alti sono dannosi?

In realtà non vorrei concludere questo articolo con la demonizzazione dei tacchi alti…e nemmeno con il monumento alle ballerine e alle scarpe rasoterra.

Mi farebbe piacere concludere con un adagio di qualche tempo fa in cui un noto showman diceva “Meditate, gente. Meditate!”