Scrocknroll batte sul tempo un’altra testata giornalistica.
Quando pubblicammo l’articolo su “Mezieres e la scimmia“, non sapevamo di essere in anticipo!
Ma in anticipo non è Scrocknroll (sarebbe molto bello e gratificante).
L’articolo è stato pubblicato ieri (eccovi il link se siete interessati). Ma Francoise Mezieres capì l’importanza degli arti inferiori nella biomeccanica lombare quasi 50 anni fa!
Inoltre, serve un’altra precisazione.
L’ernia di cui si parla è quella denominata ” di Schmorl. Che non ha niente a che vedere con l’erniazione posteriore o postero-laterale del disco intervertebrale.
In questo caso, è il nucleo del disco che lascia un’impronta sulla faccia superiore od inferiore della vertebra.
Se volete saperne di più su come salvare la vostra schiena usando bene le vostre gambe, rimanete sintonizzati su Scrocknroll!
La periartrite scapolo omerale: nel titolo trovate i puntini perchè questa parola è tra le più abusate e tra le più preoccupanti dell’ambito osteopatico e riabilitativo.
Ma che cosa è la periartrite scapolo omerale?
Partiamo dal significato della parola.
“Periartrite” letteralmente significa “infiammazione di ciò che sta intorno all’articolazione”. E intorno all’articolazione tra omero e scapola ci sono:
– cinque ossa: omero, scapola, clavicola, sterno e prima costola (si dovrebbe dire costa ma per oggi mi prendo una licenza poetica!)
– quindici muscoli: m. grande pettorale, m. piccolo pettorale, m. piccolo rotondo, m. grande rotondo, m. sopraspinoso, m. sottospinoso, m. sottoscapolare, m. coracobrachiale, m. sottoclaveare, m. gran dorsale, m. elevatore della scapola, m. romboide, m. trapezio, m. deltoide, m. gran dentato
– circa undici legamenti tra sterno, prima costola, clavicola, omero e scapola (non metto un altro elenco per non annoiarvi)
Aggiungete strutture nervose, vene, arterie, vasi linfatici e linfonodi, tessuti di riempimento e adiposi, borse di scorrimento….(se vi interessa, a questo link trovate il testo di anatomia Gray consultabile gratis dal computer)
Insomma una diagnosi di “periartrite scapolo omerale” è paragonabile ad un meccanico al quale portate l’auto e vi dice “c’è un guasto qui”…indicando a cerchio tutto il motore!
Di tutte queste strutture, ce ne sono alcune che si logorano più facilmente ed altre che, essendo implicate in movimenti meno comuni, si logorano meno.
L’elenco che ho fatto poco fa è quello “classico”: ossia le strutture che hanno connessioni dirette con le ossa della spalla. Ma, se ragioniamo in ambito osteopatico, bisogna includere numerose altre strutture.
E allora si parlerà di “spalla osteopatica”.
Nella maggioranza dei casi, la spalla osteopatica si riferisce a tutte quelle sintomatologie dolorose che non hanno grandi riduzioni di movimento o che non hanno una storia precedente di traumi.
Per capire meglio come possa una spalla far male senza un trauma o senza troppe limitazioni, ricorreremo ai soliti esempi di Scrocknroll.
Tranquilli: non parleremo dello stretto di Messina.
Parleremo di una patologia frequente e di come può essere approcciata con l’osteopatia e con la rieducazione posturale secondo Mezieres.
Che cosa è la sindrome del canale stretto?
In medicina, il termine più appropriato è “stenosi del canale vertebrale”. Si tratta di una riduzione del diametro del canale vertebrale dovuta, nella maggior parte dei casi, ad un progressivo ispessimento dei legamenti che lo delimitano. Tale ispessimento provoca una sofferenza delle radici nervose che si trovano costrette in questa riduzione.
Non è una puntata di SuperQuark. No. È sempre Scrocknroll che oggi vi parla di Francoise Mezieres, dei suoi aforismi e della sua rivoluzionaria metodica di approccio alla postura.
In realtà Francoise Mezieres l’avevamo già citata in questo articolo .
Ma chi era Francoise Mezieres e cosa ha fatto di rivoluzionario?
Nata in Francia nel 1909, intraprende a Parigi gli studi di chinesiterapia. Al termine della Seconda Guerra Mondiale, mette in discussione l’approccio classico della chinesiterapia gettando le basi per il suo rivoluzionario metodo.
Mezieres comprende che ci sono numerose situazioni in cui il dolore è legato a tensioni sbagliate delle catene muscolari. Liberando queste tensioni e rieducando il paziente ad usare in modo corretto le articolazioni, si possono ottenere risultati sorprendenti.
Gli aforismi di Mezieres
L’aforisma del quale voglio parlarvi è questo:
C’é un buon portamento della testa solo con buoni quadricipiti
“Che significa?” direte voi…
Secondo Mezieres, se si hanno degli arti inferiori che funzionano bene sia in statica che in dinamica, la colonna vertebrale e gli arti superiori sono liberi di agire e muoversi in un buon equilibrio.
Il retro di questa medaglia è: se non funzionano bene gli arti inferiori, la colonna vertebrale dovrà compensare caricandosi di movimenti e tensioni che non le spettano.
La scimmia di Mezieres
Uno degli esercizi più famosi e più utili è la scimmia.
Oggi vorrei spiegarvi cosa succede durante la gravidanza e il motivo per cui ci si può rivolgere all’osteopatia.
Innanzitutto facciamo una piccola lista della spesa di quello che contiene l’addome ed il piccolo bacino di una donna.
– fegato e cistifellea
– milza
– stomaco
– pancreas
– due reni, due surreni, due ureteri e una vescica
– duodeno, intestino tenue e colon
– utero, tube e ovaie
A questi vanno aggiunte: vene, arterie, nervi, vasi linfatici, muscoli e vari connettivi di riempimento.
Al di fuori della gravidanza, tutto questo contenuto lavora e si muove in modo armonico. Quasi sempre…
Ma cosa avviene durante la gravidanza?
Su questo sito americano, ci sono degli esempi meravigliosi riguardo l’aumento delle dimensioni dell’utero durante la gravidanza.
Si passa dalle dimensioni di un’arancia fino a quelle di un cocomero!
Ma il problema è che l’utero è inserito all’interno di un sistema chiuso (ricordate quando vi parlai della pentola a pressione?). Un sistema che è costretto ad adattarsi alle modificazioni progressive dell’utero.
Volete un esempio alla Scrocknroll?
Eccolo!
Immaginiamo l’addome di una donna come uno zaino da viaggio dove, in modo molto accurato e preciso, sono stati messi vestiti ed altri capi di abbigliamento.
Al centro di questo zaino ci sta un’arancia. Che sta lì.
D’un tratto, l’arancia diventa un pompelmo e poi una papaya.
E mentre si trasforma, questa papaya comincia a premere e a spingere i vestiti verso le pareti dello zaino.
Quando si avvicina il terzo trimestre, la papaya si è trasformata in un cocomero. Immaginate quindi un cocomero che prepotentemente spinge camicette, maglioncini e tshirt in modo costante.
Cosa avviene ai vestiti che sono costretti a spostarsi e pressarsi fra loro per far posto al cocomerone?
SI spiegazzano, si stropicciano, si accavallano gli uni con gli altri.
Poi, quando si arriva a destinazione, si apre lo zaino, si toglie il cocomero e che succede?
I vestiti restano spiegazzati e magari ci impiegano qualche giorno per tornare alla posizione iniziale.
Adesso è più chiara l’origine di lombalgie, difficoltà digestive e problemi urinari durante i nove mesi di gestazione.
Ma cosa può fare l’osteopatia?
L’approccio osteopatico alla donna in gravidanza punta soprattutto sull’alleviare determinati disturbi di origine viscerale o osteoarticolare aiutando le strutture a sopportare questi spostamenti e queste pressioni.
Si potrà lavorare sulle articolazioni tra l’osso sacro e le ossa iliache, per allentare tensioni che sono dovute all’allargamento dei diametri del bacino per far posto al nascituro.
Si aiuterà, per quanto possibile, il buon funzionamento del tratto intestinale lavorando sulle ali iliache e sul diaframma.
Ma il vero aiuto lo si potrà dare subito dopo il parto.
Infatti, mentre nel nostro zaino le cose si sono accavallate e spostate pian piano, con il parto le modificazioni sono più rapide.
Il parto, se lo vogliamo paragonare a qualcosa alla Scrocknroll, lo possiamo paragonare ad una libreria piena zeppa di libri dalla quale ne vengono tolti di colpo alcuni.
Che succede?
Eccovi un paio di foto di uno scaffale della mia libreria…
Prima
e dopo
come potete vedere, i libri sono collassati gli uni sugli altri.
La stessa cosa (più o meno..vi ricordo che io parlo per iperbole e quindi non dovete immaginare il fegato e lo stomaco che crollano verso il basso in modo rovinoso) accade ai visceri addominali che, dopo nove mesi, perdono il supporto dell’utero in 12/18 ore.
In questo caso, il ruolo dell’osteopatia è di occuparsi di tutte quelle situazioni di dolore o di disfunzione che possono verificarsi a carico dei visceri o delle articolazioni. Ad esempio, sono frequenti le lombalgie e le pubalgie post-gravidiche così come non è raro avere difficoltà digestive nelle settimane dopo il parto.
Ma la cosa veramente fondamentale dell’approccio osteopatico alla donna in gravidanza risiede proprio nell’essenza stessa dell’osteopatia: aiutare il corpo a reagire/agire da solo. Sopratutto in un momento in cui la donna ha necessità di affidarsi a trattamenti ed approcci che non abbiano controindicazioni.