dove trovare le ricevute sanitarie?

ricevute sanitarie

Sembra essere la domanda più digitata sui motori di ricerca.

Eppure, con le nuove normative in fatto di prestazioni sanitarie, dovrebbe essere facilissimo!

Esiste, infatti, un sito internet che si chiama “sistema tessera sanitaria”.

Si accede tramite SPID e, all’interno della propria area riservata, è possibile trovare tutte le prestazioni e le spese sanitarie effettuate e pagate con metodi tracciabili (carta di credito, bancomat, assegno, bonifico bancario).

Perchè non trovo le mie ricevute sanitarie?

Ecco alcuni casi possibili:

  • avete pagato in contanti->quindi il professionista non può registrare la spesa sul vostro cassetto fiscale
  • il professionista non ha registrato per tempo le proprie ricevute emesse sulla sezione “professionisti” del sito
  • dovete cambiare CAF o commercialista…

L’ultima possibilità è ovviamente una battuta salace, ma è dovuta proprio perchè, negli ultimi due anni, ho dovuto spiegare ad alcuni pazienti che le ricevute erano state caricate in modo corretto…ma il CAF a cui si erano rivolti non era stato in grado di cercarle adeguatamente!

Cosa trovo tra le ricevute sanitarie?

Qualunque spesa abbiate effettuato in ambito sanitario:

  • analisi cliniche ed esami diagnostici
  • visite e prestazioni mediche/paramediche (quindi anche la fisioterapia)
  • acquisto di materiale sanitario (informatevi bene sugli acquisti online…per mia esperienza, il misuratore di pressione comprato su amazon non rientra tra le spese detraibili)
  • noleggio di materiale sanitario
  • cure dentistiche
  • visite oculistiche ed occhiali

E la ricevuta dell’osteopata?

Dal momento che la figura dell’osteopata ancora non ha un profilo netto,

Le spese sostenute per i trattamenti di osteopatia sono detraibili dall’Irpef se effettuati da iscritti a una delle professioni sanitarie riconosciute (l’elenco è disponibile sul sito istituzionale del Ministero della salute) e in centri a ciò autorizzati e sotto la responsabilità tecnica di uno specialista.

Questa definizione è presa direttamente da “FISCO OGGI”, rivista online dell’Agenzia delle Entrate.

Ecco l’elenco (dal sito del ministero della salute) delle professioni sanitarie UFFICIALI in ambito riabilitativo.

ricevute sanitarie

Quindi, se il vostro osteopata rientra anche in una di queste professioni, la ricevuta è detraibile.

Altrimenti non serve a un granchè.

Ma la sanità pubblica funziona o no?

In base a chi si rivolge questa domanda, le risposte saranno differenti e spesso contrapposte.

Se chiediamo ad un paziente in attesa di un esame o di una visita specialistica cosa ne pensa della sanità pubblica, spesso la risposta sarà molto salace.

Se, invece, lo chiediamo ai dipendenti (sanitari e non) di un ospedale o di un ambulatorio pubblico, la rispostà sarà che la sanità pubblica funziona benissimo. Anzi: meno male che ci sta!

Ma allora…chi ha ragione?

La sanità pubblica: la mia esperienza

Come operatore del settore sanitario, da quasi 30 anni lavoro nell’ambito della sanità privata o convenzionata.

14 anni da dipendente e quasi altrettanti da libero professionista.

Il campo della riabilitazione è, da sempre, appannaggio del settore privato. Da tantissimi anni, infatti, lo Stato e le Regioni hanno delegato al privato la gestione della riabilitazione post-chirurgica e post-traumatica.

Creando, in questo modo, un divario ormai incolmabile.

Ma come paziente la percezione che ho avuto negli ultimi due mesi è davvero pessima.

Unicorni e cardiologi: pari sono per la sanità pubblica

Da poco ho scoperto di essere iperteso.

La prima cosa da fare è, ad occhio, fare un elettrocardiogramma ed una visita cardiologica.

Sembra una cosa banale. Alla fine un cardiologo ed un elettrocardiografo sembrano la base della sanità pubblica.

Non è così.

Il mio medico di base mi prescrive visita cardiologica ed ecg URGENTI.

Ovvero: contattando il CUP (centro unico di prenotazione) della Regione Lazio, è tassativo ricevere un appuntamento entro 10 giorni.

Il CUP funziona su base regionale e, nonostante io viva in una zona dove si trovano alcuni tra i più noti e grandi ospedali romani (S. Camillo, S. Giovanni, CTO, S. Eugenio, Spallanzani…), il primo appuntamento disponibile in 10 giorni è ad Anguillara. Ossia: in un altro comune!

La sanità pubblica: hai l’automobile? Bene!

Anguillara non si raggiunge con una metro o con un autobus. No. È un altro comune e quindi il percorso con i mezzi pubblici è simile a quello per andare a Rieti o a Viterbo. Anche se dista solo 40km da Roma.

Quindi la prima considerazione di oggi è: ma che servizio pubblico è un servizio che ti impone l’uso di un mezzo privato per una visita medica?!?

E se la visita a 40km di distanza da casa fosse stata prescritta ad un ottantenne che non guida o che non ha un’automobile?

La risposta del CUP è “casomai le dò una visita tra 30/35 giorni”. E allora l’urgenza va a farsi friggere!

Ovviamente se chiedi al cardiologo di Anguillara (che poi si rivelerà un medico dell’ospedale S. Spirito…che dista 5km da casa mia…) se la sanità pubblica funziona, ti dirà di si. ANche perchè non si morde mai la mano che ti nutre.

Al prossimo articolo cercheremo di capire perchè il CUP e la sanità pubblica hanno questo funzionamento così assurdo. Con buona pace di chi li loda.

E forse li loda perchè è sano o perchè è ricco e allora va dal medico in privato.

Lo sport fa male. Soprattutto ai campioni.

Ovviamente il titolo è volutamente provocatorio: lo sport (inteso come attività fisica regolare e adeguata) fa benissimo al corpo ed alla mente.

Ma cosa accade se, come nel caso degli sportivi professionisti, l’attività sportiva viene praticata in tempi e modi “eccessivi”?

Lo sport fa male: l’esperienza di Nelly Palmisano

Vi ricordate Nelly Palmisano? È la marciatrice italiana che ha vinto la medaglia d’oro nella marcia 20km alle Olimpiadi di Tokyo del 2021.

lo sport fa male
Nelly Palmisano taglia il traguardo a Tokyo

La marcia è uno sport che “obbliga” ad un tipo di passo particolare: vi inserisco la spiegazione che ho trovato su Wikipedia

È un gesto atletico apparentemente innaturale e può essere definita come una forma evoluta ed agonistica del cammino. Consiste in una progressione costante e armonica di passi eseguita in modo tale che l’atleta mantenga sempre il contatto con il terreno almeno con uno dei due arti inferiori, senza che si verifichi una perdita di contatto evidente (cioè percepibile dall’occhio umano); in pratica non è presente una fase di volo (e quindi sospensione), a differenza della corsa. La gamba avanzante deve essere tesa (cioè non piegata al ginocchio) dal momento del primo contatto con il terreno sino alla posizione verticale per non andare in sbloccaggio.

La marcia richiede un grande sforzo durante gli allenamenti, tanto che i carichi alla settimana possono arrivare, per gli atleti di alto livello, sull’ordine della centinaia di chilometri.

In pratica, non è un gesto proprio naturale che si fa quotidianamente.

Ma così come non è un gesto naturale lanciare il giavellotto, giocare a pallacanestro, pattinare sul ghiaccio.

Cosa è successo a Nelly Palmisano?

Qualche mese fa, la campionessa pugliese si è dovuta sottoporre ad un intervento per rimuovere delle formazioni fibrose che si sono create nella zona del bicipite femorale.

Nonostante il controllo medico, nonostante una fisioterapia accurata e frequente (conosco personalmente il fisioterapista delle Fiamme Gialle ed è un collega decisamente in gamba!), nonostante gli allenamenti costanti, la struttura degli arti inferiori di Nelly Palmisano ha reagito allo stress generando le aree fibrotiche in risposta alla stimolazione eccessiva.

Per fortuna l’intervento è riuscito perfettamente e a breve rivedremo in pista la campionessa delle Fiamme Gialle!

Ma perchè lo sport (a livello agonistico) fa male?

Innanzitutto, perchè si tratta della ripetizione in modo estremo di movimenti innaturali o di movimenti che nella vita quotidiana vengono eseguiti un paio di volte al massimo.

Per esempio:

  • un conto è portare le confezioni di acqua minerale un paio di volte a settimana. Un conto è sollevare un bilanciere con 120/130kg per alcune ore tutti i giorni.

Lo sport fa male, ma anche la vita sedentaria non scherza!

Certo! Ed infatti la via di mezzo è la soluzione! O, perlomeno, avere ben chiara la cosa che, se si usa un braccio o una gamba per 10,000 volte al giorno tutti i giorni, prima o poi qualche fastidio lo si potrà subire!

Aumentare il numero dei clienti…ed altre storie fantastiche

aumentare il numero dei clienti

“Vuoi aumentare il numero dei tuoi clienti? Segui i miei consigli!”

Da mesi, Facebook mi propone, come inserzioni sponsorizzate, una serie di profili di persone che hanno come unico scopo dare le dritte giuste (e infallibili) per riempire il proprio studio professionale.

Cerchiamo di analizzare questo fenomeno!

Aumentare il numero dei clienti…spiegato da un tipo che ha 800 followers!

La prima cosa che viene in mente è proprio questa: se il personaggio in questione avesse il trucco magico e sicuro per riempire qualunque studio professionale, dovrebbe avere migliaia di followers e di utenti soddisfatti!

Pensate a chi vende i sistemi infallibili per vincere al Lotto: se davvero avesse i numeri magici, potebbe giocarseli, vincere e fregarsene di vendere i numeri per televisione! (pensate a Wanna Marchi…)

Ed invece stanno lì a pagare per settimane le sponsorizzazioni di Facebook!

Il mito dello “studio pieno”

Anni fa, il figlio di un famoso osteopata mi spiegò quale fosse il mio errore…

dovresti “legare” a te il paziente dandogli degli appuntamenti di controllo ogni 3 settimane per alcuni mesi. In quel modo riempi lo studio!

IMPORTANTE: questa persona non aveva alcuna formazione in marketing o simile…

A me sembrava strano: come fai a dire ad una persona che ti ha contattato per un mal di schiena (che si è risolto e quindi il paziente sta bene) di tornare ogni 3 settimane per dei mesi?!?

Immaginate se l’idraulico che vi cambia un tubo vi dicesse:”Ora però verrò da lei ogni mese per un anno a controllare il tubo”

Tant’è che quando lo proposi ad un paziente mi disse:”Ma se ora sto bene e non ho dolori, perchp dovrei tornare tra 3 settimane?!? Se mi serve ti chiamo io!”

Aumentare il numero dei propri clienti: cosa mi ha insegnato l’EOP

L’EOP è stata la scuola dove ho imparato il mestiere di osteopata. E dove, in modo veramente efficace, mi è stato insegnato come interagire con i pazienti.

Peppino Capobianchi (lui, sì, esperto di marketing!) ci spiegò il circolo virtuoso dello “studio pieno”

  • l’osteopata/fisioterapista lavora bene
  • il paziente ottiene risultati
  • avviene il passaparola
  • arrivano nuovi pazienti
  • l’osteopata/fisioterapista è felice
  • l’osteopata/fisioterapista lavora bene

Senza trucchetti, senza offerte speciali, senza perdere tempo girando tra i medici o elemosinando pazienti ai colleghi.

Andare dai medici per aumentare il numero dei propri clienti: la mia esperienza

Nel 2023 compirò 50 anni. E, di questi 50, ne ho trascorsi 27 lavorando come fisioterapista ed osteopata.

Sono andato da numerosi medici proponendo loro delle collaborazioni ma la risposta è stata sempre la stessa

si, si! nessun problema! appena ho un paziente che ha bisogno, te lo mando

Mai avuto un paziente da un medico.

Diciamo la verità: perchè un medico (che può risolvere un dolore al ginocchio in 5 minuti con una fiala di cortisone, mettendosi in tasca 70/80€) dovrebbe mandare quel paziente dal fisioterapista?

Per la mia esperienza, l’unico vero motore dell’attività professioale del fisioterapista è composto da due cose fondamentali

  • professionalità
  • onestà

E proprio l’onestà (che nel nostro ambito significa essere in grado di dire al paziente che voi non siete in grado di risolvere il suo problema o che serve uno specialista più adeguato) è stata la lezione più importante dell’EOP!

Wanna Marchi e i suoi eredi

wanna marchi

Wanna Marchi è tornata sui nostri schermi, grazie ad una docuserie di Netflix.

Dando voce alla televenditrice più famosa degli ultimi 30 anni, il documentario spiega in modo completo nascita, crescita e crollo di questo fenomeno.

Creme dimagranti, alghe magiche e poi numeri per il lotto ed incantesimi e talismani. Wanna Marchi ha venduto qualunque cosa volesse: addirittura riuscì a vendere cosmetici ancor prima di averli messi in produzione.

Le “Wanna Marchi” di oggi

Sfogliando TikTok (che ormai è più un campionario di varia umanità invece che un social network) mi sono imbattuto in un profilo dove venivano mostrate tecniche e prodotti contro il linfedema, il grasso superfluo, la cellulite.

Per un momento ho pensato si trattasse di un utente “furbo”. Poi ho letto (e controllato) la bio…e la scoperta è stata scioccante.

Fisioterapista o Mago Merlino?

Quest’utente non è una estetista o un massaggiatore olistico che prova a vendere rimedi magici.

No.

È una fisioterapista, con tanto di laurea triennale e iscrizione all’ordine nazionale delle professioni sanitarie e della riabilitazione.

wanna marchi

Ora, esistono creme che, abbinate ad una alimentazione adeguata e all’esercizio fisico, possono aiutare a ridurre il grasso localizzato. Ma l’efficacia è limitata e sempre legata ad un approccio multifattoriale.

In questo studio, si analizzano i risultati di una crema all’aminofillina (farmaco usato per la cura dell’asma, dell’enfisema e della bronchite cronica). I pazienti ottengono una riduzione del girovita dopo 12 settimane di:

  • dieta ipocalorica bilanciata da 1200kcal
  • attività fisica quotidiana
  • uso della crema

Dopo 12 settimane (tre mesi!) di dieta, attività fisica e crema, le donne del gruppo avevano perso 11cm di girovita.

ATTENZIONE! I partecipanti al test avevano un indice di massa corporea intorno a 27 che identifica il sovrappeso.

Sappiamo tutti che una dieta adeguata e dell’esercizio fisico sono in grado di avere effetti notevoli se si parte da situazioni bordeline.

Perchè proprio Wanna Marchi?

Può sembrare forzato l’esempio con Wanna Marchi, ma in realtà il mio stupore è legato al fatto che un professionista sanitario (con tanto di titolo abilitante ed iscrizione ad un ordine nazionale) si occupi di grasso, cellulite e, soprattutto, di vendita di creme. Che, tra l’altro, hanno una efficacia a dir poco limitata.

Una cosa ho imparato negli ultimi 27 anni di professione: se davvero esistesse la crema miracolosa (o l’esercizio, o la tecnica…), sarebbe su tutti gli scaffali e saremmo tutti magri!

A cosa serve la fisioterapia?

serve la fisioterapia

Sembra un titolo a trabocchetto, ma in realtà oggi farò alcune considerazioni serie su cosa ci si aspetta dalla fisioterapia, dal fisioterapista e dalla riabilitazione in generale.

A cosa serve la fisioterapia: la lista della spesa

Alcuni anni fa, durante le lezioni del corso di osteopatia dell’EOP, Peppino Capobianchi (che si occupava del sito internet e di alcune lezioni dedicate al marketing) ci disse:

quando realizzerete il vostro sito, evitate accuratamente la “lita della spesa”

e ci fece vedere l’homepage di un collega che aveva messo in bella mostra un elenco alfabetico delle patologie che potevano ricevere giovamento dai suoi trattamenti.

Qualche giorno fa, ho visto, in un centro sportivo di Roma, questi banner che reclamizzavano il loro centro “riabilitativo”.

Un elenco sommario e con numerosi errori di patologie alle quali, secondo loro, sarebbe giovato il gyrotonic e qualche terapia fisica.

Cerchiamo di analizzarle per bene.

Partiamo da “OSTEOPOROSI”

In un articolo precedente, avevo definito l’osteoporosi come “ladro silenzioso”.

Oltre ad essere silenziosa, l’osteoporosi è una condizione legata al metabolismo, all’invecchiamento e ad altre cause organiche. Una sola cosa è davvero certa: fare gyrotonic non migliorerà in alcun modo lo stato minerale delle vostre ossa.

A cosa serve la fisioterapia se si ha l’osteoporosi?

Per esperienza personale, la riabilitazione può essere utile per migliorare la destrezza motoria e l’agilità delle persone over 60.

In questo modo si riduce il rischio di cadute accidentali e, di conseguenza, si riduce il rischio di fratture.

Ma è molto fuorviante (e truffaldino) accostare l’osteoporosi al gyrotonic o alla riabilitazione come se dei trattamenti fisioterapici potessero modificare lo stato delle ossa!

A cosa serve la fisioterapia se si ha l’artrite?

Artrite. Per definizione, è una infiammazione dell’articolazione. E su una articolazione infiammata, io, sinceramente, la mano non la metto.

È come andare a toccare un cardine di ferro arroventato per migliorarne il movimento.

Si rischia:

  • di scottarsi
  • di rovinare il cardine
  • di fare danni forse irreparabili (vista la malleabilità di un metallo surriscaldato)

Eppure, il nostro centro sportivo mette tra le patologie che riesce a curare anche l’artrite (senza, tra l’altro, specificare se curano quella reumatoide, quella reattiva, quella settica…)

Una articolazione infiammata necessita di antiinfiammatori, magari di ghiaccio o di crioterapia. Sicuramente necessita più di un medico che di un istruttore di gyrotonic.

Perchè scegliere un osteopata che è anche fisioterapista?

scegliere un osteopata

Facciamola breve. Ora vi dirò perchè è meglio scegliere un osteopata che è anche fisioterapista.

Osteopata o fisioterapista? A che punto sta il riconoscimento professionale?

Nel 2018, sono state individuate le figure sanitarie del chiropratico e dell’osteopata.

ATTENZIONE ALLE PAROLE: individuate ma non ancora istituite.

In precedenza, la ministra Lorenzin si era espressa sul fatto che, se l’osteopatia è una pratica sanitaria, deve essere posta in essere da personale sanitario. Per esempio, la scuola di osteopatia EOP da alcuni anni accetta solo studenti che abbiano un titolo di operatore sanitario (fisoterapista, infermiere, tecnico ortopedico etc).

2021: istituzione della figura dell’osteopata

Il decreto del Presidente della Repubblica del 7 luglio 2021, n 131, istituisce la figura dell’osteopata.

l’osteopata è il professionista sanitario in possesso di una laurea triennale universitaria abilitante o di un titolo equipollente e dell’iscrizione all’albo professionale.

Peccato che ad oggi:

  • ancora non sono stati attivati corsi universitari ufficiali
  • non è stato creato l’albo
  • non è stata stabilita ancora l’equipollenza dei vari titoli

Perciò, un osteopata che non abbia una precedente laurea triennale delle discipline sanitarie è un ibrido.

Perchè scegliere un osteopata fisioterapista: la lista della spesa

  1. è un professionista sanitario
  2. è obbligato alla registrazione presso l’albo nazionale
  3. tale registrazione prevede una attenta analisi dei titoli abilitanti
  4. inoltre è richiesta una assicurazione professionale OBBLIGATORIA
  5. le prestazioni dell’osteopata fisioterapista sono esenti da IVA (in quanto vere e proprie prestazioni sanitarie)
  6. le prestazioni dell’osteopata fisioterapista possono essere portate in detrazione nella denuncia dei redditi
  7. l’osteopata fisioterapista ha l’obbligo di accettare pagamenti tracciabili ed è tenuto all’iscrizione al sistema tessera sanitaria (in questo modo, le prestazioni e le relative ricevute sono automaticamente elaborate dall’agenzia delle entrate e il paziente le trova direttamente nel suo cassetto fiscale)

Scegliere un osteopata fisioterapista, quindi, è facile se ci informa sul professionista che abbiamo scelto!

Occhi aperti, quindi, e attenti ai furbetti di TikTok

TikTok e la riabilitazione

tiktok

Da 5 anni TikTok è il nuovo social di riferimento.

Tutti gli influencers (e non) che popolavano dapprima Facebook e poi Instagram si sono spostati sul social cinese.

Ci sono i food blogger (come Benedetta Rossi), ci sono i politici, sportivi di ogni tipo, comici e chi più ne ha più ne metta.

Ci sono poi milioni di utenti che seguono le challenge e altri che si inventano, in modo moolto scientifico (ovvero seguiti da team di esperti di marketing), dei “tormentoni” (come Elisa Esposito e le sue lezioni di corsivo).

E poi ci sono medici, fisioterapisti, infermieri, dietologi, nutrizionisti…

La salute su TikTok

Anche scrocknroll è sbarcato su TikTok: un po’ per curiosità e un po’ per vedere se poteva essere un nuovo canale per comunicare con un pubblico più ampio.

Ovviamente, l’algoritmo mi propone decine di utenti che consigliano tecniche/metodi/esercizi.

E molti non sono nè fisioterapisti, nè medici.

Ad esempio ci sta un tipo che, parlando di disfunzioni sessuali e malattie sessualmente trasmissibili, ha numeri altissimo in fatto di visualizzazioni e like. Peccato che non sia nè un medico nè un infermiere.

Poi ho trovato un osteopata (sempre con numeri molti alti) che ha pubblicato un video di una manipolazione HVLA dorsale con la quale (parole sue) “liberava una paziente da un dolore che aveva da 5 anni”.

E ci si domanda che razza di dolore fosse per resistere 5 anni…

Usare la testa

No, non per una challenge o per un trend.

Usiamo la testa per capire se l’utente con un milione di follower è davvero un professionista della salute.

Tre piccoli trucchi

1 – verificare se chi pubblica consiglio medici o sanitari è iscritto realmente agli ordini professionali ufficiali (qui per verificare un medico od un dentista, qui per un infermiere, qui per fisioterapisti ed altre professioni sanitarie). Un professionista iscritto ad un albo ha SICURAMENTE un titolo abilitante, una partita IVA ed una assicurazione RC

2 – diffidare da quelle descrizioni molto acchiappalike come “elimina il dolore/il grasso superfluo con 2 piccoli esercizi”. Se davvero funzionassero, li farebbero/consiglierebbero tutti!

3 – leggete attentamente e distinguete tra operatori che hanno già conseguito un titolo abilitante e studenti vari. Ci sono studenti e studentesse molto graziose che acchiapano i like ma che magari non possono ancora legalmente esercitare la professione

TikTok è come il mondo che ci circonda

Come quando facciamo una passeggiata o andiamo a fare la spesa, teniamo gli occhi aperti anche sui social. Soprattutto su quei social dove post/video/consigli rimbalzano senza controllo.

La ginnastica posturale non esiste.

Sembra una frase ad effetto, ma questo articolo è una riflessione su una coppia di parole che ormai viene usata troppo spesso a sproposito.

La ginnastica posturale: questa sconosciuta

Se domandate ad un passante cosa sia la ginnastica posturale, otterrete innumerevoli risposte.

Al giorno d’oggi, la si pratica ovunque, è “insegnata” da chiunque e piace a tutti.

Con “ginnastica posturale” si intende:

  • la ginnastica dolce
  • le tecniche di rilassamento
  • la rieducazione posturale
  • la fisioterapia per pz non troppo problematici
  • gli esercizi da fare a casa…

Tutto questo caos genera fondamentalmente gravi errori

La ginnastica posturale: un ossimoro

L’ossimoro è una “figura retorica che consiste nell’unione sintattica di due termini contraddittori, in modo tale che si riferiscano a una medesima entità”

Infatti, “ginnastica” si riferisce a “tutte le attività che tendono, mediante una serie ordinata di esercizi, a sviluppare l’apparato muscolare e dare robustezza e agilità al corpo umano”

“Posturale”, invece, si riferisce all’”atteggiamento abituale di un individuo determinato dalla contrazione di gruppi di muscoli scheletrici che si oppongono alla gravità”.

Quindi, semplificando molto, c’è una leggera contraddizione tra movimento e postura.

Rieducazione posturale: ecco la chiave di tutto

E quindi introduciamo la persona che per prima elaborò un metodo per la correzione della postura: Francoise Mezieres.

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Francoise Mezieres

L’avevamo già incontrata qui su Scrocknroll, parlando della posizione della scimmia e della sua utilità per il benessere delle anche e della schiena.

In realtà oggi citiamo il suo primo libro nel quale teorizzò, appunto, “La ginnastica statica”.

Ecco perchè, chi si occupa davvero di postura, utilizza il termine di “riducazione posturale globale” (termine nato negli anni 80 e coniato da Philippe Souchard, allievo di Francoise Mezieres e innovatore del metodo)

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Philippe Souchard, padre della rieducazione posturale globale

La ginnastica posturale la “insegna” chiunque

Ci sono praticoni che la fanno nelle palestre, persone che hanno fatto due anni di yoga che la insegnano nei centri anziani. Addirittura persone che la “insegnano” in campetti all’aperto per unire agli esercizi il beneficio dei raggi solari.

Ma chi è qualificato per insegnare ginnastica posturale?

Se intendiamo “una tecnica ed una serie di esercizi volti a ripristinare una corretta postura ed un armonico movimento corporeo”, allora ci sono SOLO DUE figure professionalmente preparate: i fisioterapisti e i chinesiologi (cliccate sul link per sapere chi sono i chinesiologi!)

Questo perchè, come abbiamo spiegato in altri articoli, il fisioterapista si occupa del recupero della mobilità dopo un evento traumatico (e non solo) e il chinesiologo si occupa del ritorno all’attività sportiva (che sia amatoriale, semiprofessionistica o professionistica) dopo il lavoro di normalizzazione di un evento traumatico del fisioterapista

La ginnastica posturale non serve se poi non ti comporti bene!

Sembra una minaccia ma è la verità: tutto ciò che si fa durante una seduta di rieducazione posturale ha senso solo se poi lo si applica nella vita quotidiana.

Correggere le tensioni muscolari e lavorare sull’elasticità del diaframma ha poco senso se poi passiamo la giornata tutti storti sulla scrivania.

Associamo la rieducazione posturale alla vera e propra ginnastica: sarebbe come allenarsi tre volte a settimana per una gara di salto e poi passare i restanti giorni seduti sul divano.